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Olbia, raccolta sangue: ecco cosa serve

I numeri ufficiali e le proposte dell'Avis

Olbia, raccolta sangue: ecco cosa serve
Olbia, raccolta sangue: ecco cosa serve
Camilla Pisani

Pubblicato il 16 January 2021 alle 06:00

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Olbia. Il sangue: fluido preziosissimo, insostituibile e ricercatissimo, vero e proprio elisir di buona salute per chi soffre di patologie croniche e ancora di salvezza per chi è vittima di emergenze ospedaliere. Ogni anno, ad Olbia, vengono trasfusi migliaia di litri di sangue, regalo inestimabile dei donatori che, nonostante siano numerosi, non riescono a far fronte alle aumentate esigenze del territorio. Oltre alle sacche necessarie a coprire le urgenze ospedaliere relative a interventi chirurgici, parti, emorragie in generale, una larga fetta del fabbisogno va riferita ai pazienti talassemici, che solo su Olbia sono sessantaquattro: ognuno di loro, per mantenere un buono stato di salute, necessita di una trasfusione ogni due settimane (in media), e non ha la possibilità di rimandarla, pena conseguenze fisiche di una certa entità; rischiosissimo, quindi, rimanere a corto di scorte. Per essere autosufficienti, su Olbia, bisognerebbe puntare a raccogliere quindici o venti sacche giornaliere, riferisce l’Avis Olbia: “solo per i pazienti talassemici, abbiamo bisogno di circa cinquecento sacche di sangue al mese, più vanno calcolate le urgenze”, spiega Alberto Ferrigno di Avis. Come riferisce la Assl Olbia, nel quarto trimestre del 2020, sommando i prelievi effettuati a Olbia e Tempio, comprese le raccolte effettuate con il centro mobile, sono state effettuate circa 1500 donazioni di sangue. Nonostante l'emergenza Covid, l'attività del Centro Trasfusionale della Assl Olbia non si è mai interrotta, sia per quanto concerne il supporto trasfusionale ai pazienti talassemici che per quanto riguarda l'attività di prelievo dei donatori di sangue, i quali hanno la possibilità di effettuare la donazione in condizioni di assoluta sicurezza (dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12:30, prenotando al numero 0789552646 oppure 0789552647 dalle 8 alle 14). “Soprattutto all’inizio della pandemia, abbiamo riscontrato molte reticenze da parte dei donatori, anche di quelli abituali. Questo perché si è diffusa la paura di essere contagiati, che ha fatto registrare un decremento della raccolta di sangue. Per fortuna, resisi conto delle misure di sicurezza e prevenzione adottate dagli operatori, queste reticenze si sono sciolte e la donazione ha potuto proseguire secondo i soliti standard” prosegue il presidente Avis Olbia. “L’olbiese risponde molto bene alla richiesta di donazione, è disponibile e anche tempestivo quando c’è bisogno. Ma va anche, in un certo senso, coccolato, cercato. Importanti sono le campagne di sensibilizzazione, purtroppo quest’anno forzatamente interrotte per via dell’emergenza sanitaria mondiale; in questo senso, il 2020 è stato l’anno dei social. Il nostro gruppo giovani, presente all’interno del direttivo, ha curato le campagne social, sia su Facebook che su Instagram, ottenendo un’ottima risposta da parte dei ragazzi. Questo è fondamentale per creare una cultura della donazione, dai giovani per i giovani, che sono i donatori del domani”. Proprio dai giovani, un’iniziativa che unisce cultura e sensibilizzazione: da una donazione di marmo effettuata dall’Avis di Carrara, gli studenti dell’istituto IPIA hanno creato una scultura-monumento dedicata ai donatori di sangue: prossimo step posizionarla su via Redipuglia; la parte burocratica è stata già risolta e si attendono tempi migliori per organizzare una degna inaugurazione, che possa servire anche come evento catalizzatore per la recluta di nuovi donatori. Quello che serve, ad oggi, è la continuità nella raccolta: “sebbene sia importante la risposta massiva ad urgenze momentanee, ciò che è essenziale per sostenere il fabbisogno del territorio è una donazione costante nel tempo. Anche per questo, il nostro impegno come associazione sta nel minimizzare quell’allarmismo prodotto da alcuni appelli social, vere e proprie bufale che inibiscono sul lungo termine l’iniziativa dei donatori. Si tratta di fake news controproducenti, che non aiutano a far capire alla comunità quanto sia importante la qualità (in quanto costanza) rispetto alla sola quantità. La frequenza di donazione, ricordiamo, è due volte l’anno per le donne, e quattro volte l’anno per gli uomini. Non bisogna rischiare di avere moltissimo sangue per pochissimo tempo, proprio per garantire a tutti i pazienti che lo necessitano, il trattamento terapeutico” conclude Ferrigno. Parlando di dati statistici, Avis Olbia riferisce, per l’anno 2020 (dal primo dicembre al 31 gennaio), di aver effettuato 2875 donazioni: un ottimo risultato, considerato che il 2019 non aveva sfondato il tetto delle 2000 donazioni. Dato significativo, quello relativo a marzo: solo in questo mese sono state registrate 110 donazioni, un record di generosità e solidarietà nonostante l’orizzonte cupo della pandemia. “Obiettivi della squadra Avis Olbia per il prossimo anno? Puntare alle tremila donazioni”: questo l’augurio del presidente dell’associazione, e l’auspicio di una sempre più forte sensibilità nei confronti di questo tema: con un piccolo gesto è possibile salvare la vita di tanti.