Olbia: un quartiere sarà isolato dalla Olbia-Sassari

Olbia, 26 Marzo 2016 - Prime risposte sul fronte "Complanari Olbia-Sassari". Nell'articolo precedente, abbiamo dato voce ai residenti della zona della zona di Su Trambuccone: oggi tocca alle istituzioni. Nel video in copertina, l'Assessore ai Lavori Pubblici Davide Bacciu spiega approfonditamente cosa ha fatto il Comune di Olbia in questi 3anni di intenso lavoro, nonché quali risposte si stanno attendendo sia dalla Regione Sardegna che dall'Anas. Come afferma Davide Bacciu, infatti, non vi è ancora nessuna certezza in merito ai fondi per le complanari: è il Cas che decide e il Cas bisogna aspettare. Nonostante l'assessore Bacciu sia ottimista sull'ottenimento di questi fondi, il problema delle complanari non verrà risolto in breve tempo (anche per colpa delle normative sulle strade in agro) e questo non farà affatto felici gli olbiesi che hanno scelto di abitare nelle campagne di Su Trambuccone. Il che potrebbe portare a qualche feroce protesta da parte dei cittadini che, a causa di questi problemi, saranno costretti a fare tanti chilometri in più per raggiungere Olbia o per tornare a casa. Per non parlare di tutte le aziende agricole e non che hanno sede in questa zona: anche per loro le problematiche si moltiplicheranno. Chilometri in più che, in parole povere, si traducono in aggravio dei costi in un momento in cui la crisi economica attanaglia famiglie ed imprese.

Su questo il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, è stato molto chiaro. "Siamo sempre stati a fianco dei cittadini e continueremo a farlo - ha detto Gianni Giovannelli, interpellato da Olbia.it -. Abbiamo sollecitato più volte le complanari perché per noi sono fondamentali.È semplicistico dire che se le complanari sono nostre, allora ce ne dobbiamo occupare. La Regione Sardegna e l'Anas devono farsi carico degli aspetti finanziari e permettere al Comune di Olbia di occuparsene. Abbiamo sollecitato più volte su questo tema". Il problema delle complanari, ad Olbia, coinvolge centinaia di persone e diverse aziende importanti, ma gli olbiesi non sono gli unici a patire. Le complanari non bitumate, infatti, toccano indistintamente tutti coloro che abitano nelle campagne situate accanto alla 4 corsie.

Giuseppe Meloni, sindaco di Loiri Porto San Paolo e consigliere regionale, proprio poco meno di un anno fa, ha interrogato la Regione su questo tema. "Di questo problema ne abbiamo discusso in Consiglio regionale - ha detto Giuseppe Meloni -. Abbiamo chiesto che parte delle economie degli appalti per la nuova quattro corsie venga versata nelle casse comunali per mettere i Comuni in condizioni di occuparsene. Poi, però, c'è un problema per la procedura di Valutazione di impatto ambientale che queste strade devono seguire perché si tratta di opere in agro e ci sono anche dei tratti nuovi che devono essere approvati".

Piange, ma solo un po' meno, anche il Comune di Monti, guidato da Emanuele Mutzu. Anche Monti ha un problema grosso con le complanari, benché per almeno un tratto - sul lato sinistro (guardando la strada direzione Sassari - si ritrovi una complanare già pronta. "Abbiamo già una complanare solo perché è di servizio al cantiere della Olbia-Sassari. Lì passano le auto in doppio senso di marcia, mentre nel cantiere si lavora sulla quattro corsie. Alla fine quella strada rimarrà a noi - ha detto Emanuele Mutzu, sentito da Olbia.it -. Per il resto, abbiamo gli stessi problemi degli olbiesi. Monti ed Olbia fanno parte del cosiddetto Ambito 18 del PPR di Soru. Nelle zone che ricadono in questo ambito, solo le strade provinciali e statali possono essere bitumate. Questa norma obbliga tutte le altre strade alla non bitumazione. La Regione deve modificare questa norma. Ciò che mi auguro è che in Regione si capisca qual è la differenza tra una strada rurale e una complanare di servizio". Al di là del lato sinistro, anche Monti ha gli stessi problemi di Olbia: il lato destro non verrà bitumato, così come rimarranno bianche le complanari tra il primo bivio e il secondo bivio per Monti.

Insomma, alla fine il problema è sempre il medesimo: il PPR mette in un unico calderone le strade che non sono né statali né provinciali, assoggettandole a un regime di approvazione severo. Talmente severo da non essere di servizio al cittadino: fruitore ultimo di strade, ambiente e servizi.