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Cronaca

Olbia, prostituzione: sequestrati tre appartamenti, identificate sei persone

Olbia, prostituzione: sequestrati tre appartamenti, identificate sei persone
Olbia, prostituzione: sequestrati tre appartamenti, identificate sei persone
Angela Galiberti

Pubblicato il 03 September 2013 alle 14:10

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Olbia - Altro che quartiere tranquillo a due passi dalle splendide acque del golfo interno olbiese: Olbia mare, lentamente, è diventato un quartiere a luci rosse. Niente discrezione, niente basso profilo: tutto si svolgeva alla luce del sole. Per questo, per la Polizia Locale di Olbia - guidata dal comandante Gianni Serra - non è stato difficile raccogliere le prove che hanno portato all'individuazione di tre appartamenti trasformati in redditizie alcove. L'operazione. Questa mattina una nutrita squadra della Polizia Locale, con a capo Serra, si è ritrovata alle sei del mattino al Comando di Poltu Cuadu per pianificare l'operazione di identificazione, sequestro e sgombero. Gli agenti sono riusciti ad entrare negli appartamenti, situati in via Eugenio Montale, senza caos e rumori. E' bastato chiamare le ragazze per farsi aprire la porta e bloccare, non si sa quanto definitivamente, l'attività. L'attività di prostituzione. Le ragazze, tre romene e tre dominicane, adescavano i loro clienti attraverso un sito on line sul quale venivano pubblicizzati il numero di telefono, le fattezze, il servizio e la zona di lavoro. Le donne sono tutte molto giovani e molto belle. In particolare, una potrebbe essere persino minorenne. "Abbiamo osservato con attenzione la loro attività - ha dichiarato Gianni Serra - gli agenti in borghese hanno verificato lo svolgimento del loro lavoro. Alcune adescavano direttamente in strada. Le ragazze più giovani avevano tantissimi clienti, avranno avuro circa 3 ore libere al giorno". A portare gli agenti della Polizia Locale sulla pista giusta sono stati alcuni amministratori dei condomini coinvolti: le lamentele degli inquilini (molti dei quali turisti) erano tantissime e circostanziate. Inoltre, molte ragazze che abitano nel quartiere (e che non fanno le prostitute di professione) venivano continuamente avvicinate da uomini in cerca di prestazioni sessuali. Secondo una stima non certo ufficiale, ma probabilmente veritiera, il 40% del quartiere è occupato da prostitute. Ma la prostituzione non è reato: sono reato il favoreggiamento e lo sfruttamento. Le indagini, ora, seguiranno diverse direzioni. In particolare, la Polizia Locale vuole capire se le ragazze (soprattutto quelle più giovani) lavorano per conto proprio o se dietro c'è qualche tipo di organizzazione. Intanto, le ragazze sono state identificate. Gli appartamenti. In seguito all'operazione, i tre appartemnti sono stati sequestrati preventivamente. I proprietari - in linea di massima - non rischiano nulla, a meno che non siano stati a conoscenza dell'attività delle ragazze. In quel caso si profilerebbe il reato di favoreggiamento.