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Cronaca

Olbia, pronta la pira per Sant'Antonio Abate. Il priore è Mario Cocco

Olbia, pronta la pira per Sant'Antonio Abate. Il priore è Mario Cocco
Olbia, pronta la pira per Sant'Antonio Abate. Il priore è Mario Cocco
Angela Galiberti

Pubblicato il 12 January 2014 alle 16:57

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isticcadeddu-sant-antonio Olbia, 12 Gennaio 2014 - E' tutto pronto a Isticcadeddu per festeggiare Sant'Antonio Abate,“SantAntoni de su fogu”, uno dei santi più venerati in tutta l'isola della Sardegna, in particolare nelle sue zone più interne. Ieri mattina, il Comitato di quartiere guidato dal presidente Antioco Tilocca ha dato il via alla preparazione dei festeggiamenti insieme al priore Mario Cocco della Comunità di Benetutti (che ad Olbia conta circa 600 persone), alla Parrocchia di San Michele Arcangelo guidata da Don Theron Casula e dal Comitato per i festeggiamenti "Sant'Antonio Abate". Come da tradizione, la pira di legname è stata costruita sette giorni prima della festa vera e propria, la quale si svolgerà domenica 19 Gennaio. "Questa occasione è molto importante per il quartiere di Isticcadeddu - ha detto Antioco Tilocca - sarà un momento conviviale e di aggregazione nel quale il quartiere ringrazierà tutti coloro che, durante l'alluvione, ci hanno aiutato. Ci sarà una rappresentanza della Marina Militare e una della Brigata Sassari, nonchè tutti i volontari. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare a questo momento". Isticcadeddu è uno dei quartieri più provati dall'alluvione. Ancora oggi, a 50 giorni di distanza da quel terribile 18 Novembre 2013, in alcune strade c'è ancora il fango portato dall'onda di piena. Fango che ricorda costantemente ai residenti quanto ci si sente soli e abbandonati dalle istituzioni. Nonostante la solitudine, Isticcadeddu vuole reagire e lo vuole fare nel migliore nei modi, ovvero tenendo la schiena dritta e gli occhi bene aperti senza dimenticare la solidarietà, la vicinanza, la fratellanza e la speranza. La festa di Sant'Antonio Abate serve anche a questo: a rendere Isticcadeddu un quartiere vivo, popolato da persone vive che hanno una gran voglia di vivere e di reagire.Per questo motivo, tutto il quartiere è coinvolto nei preparativi dei festeggiamenti. Oltre alla pira, i residenti di Isticcadeddu prepareranno anche le pietanze che verranno offerte durante la festa.
Sant'Antonio Abate è una delle feste più antiche della Sardegna. La leggenda narra che il santo, durante una glaciazione, riuscì a penetrare gli inferi e rubare una scintilla di fuoco che poi donò alla Terra, riportando sulla superficie luce e calore. Per questo motivo, durante i festeggiamenti si illumina la notte invernale con dei grandi falò che prendono nomi differenti a seconda della località. A Oristano vengono detti "Sas Tuvas" poichè composti da tronchi cavi, le cui foglie vengono sostituite da fronte di alloro. Nel nuorese ci sono i "Sos Focos", dove sono le famiglie del paese a donare la legna per la pira che viene costruita nella piazza della chiesa. Nell'Ogliastra viene fatto il "Sas Frascas", una pira costituita di macchia mediterranea che durante il fuoco sprigiona i suoi profumi caratteristici. Infine, solo nel paese di Dorgali vi è il "Su Romasinu", una pira fatta completamente di rosmarino. Il fuoco viene acceso solo dopo la benedizione del sacerdote, dopo di che partono i canti e i balli. In diversi paesi, quando il fuoco si è ormai consumato, si usa prendere i tizzoni per accarezzare le guance delle persone. Questo è un gesto di buon augurio.