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Cronaca

Olbia, la rivolta della scuola: "adesso il Ministero deve ascoltarci"

Olbia, la rivolta della scuola:
Olbia, la rivolta della scuola:
Camilla Pisani

Pubblicato il 20 May 2016 alle 12:55

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Olbia, 20 maggio 2016 -In occasione dello sciopero nazionale del comparto in programma oggi, le tre sigle sindacali regionali Flc Cgil Sardegna, Cisl scuola, Uil scuola e Snals Confsal hanno organizzato per stamattina il presidio L'unione fa la scuola;a partire dalle 11.30, nella sala Expo glioperatori scolasticisi riuniranno per protestare e portare l'attenzione del Ministero su un tema che ormai da anni è sempre più scottante: quello della scuola e delle sue normative, affrontando temi vari, dalle nomine dei dirigenti al problema gravissimo dell'abbandono scolastico nell'isola.

Anna Fedeli, segretarionazionale Flc Cgil, insiste sul fatto che è da oltre dieci anni che non si apre una partita contrattuale: "ci sono state anche diverse sentenze del Tar e della corte costituzionale; questa battaglia è ormai urgente, ci sono argomenti che non possono più aspettare". Al presidio è stata organizzata anche una raccolta di firme per l'abrogazione di alcune delle norme della famosa legge 107 (la "buona scuola"); Franca Sechi della segreteria Olbia-Tempio illustra i quattro punti su cui la battaglia è aperta: "la prima è l'abrogazione della norma sull'obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro, la seconda riguarda la norma sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e confermare i docenti nella sede, la terza è la norma sui finanziamenti a singole scuole pubbliche o private e l'ultima è la norma sul potere del dirigente di scegliere i docenti da premiare economicamente".

In sostanza,i sindacati chiedonoinnanzitutto di riaprire la partita sui contratti, ferma da troppi anni, e di garantire le dovute tutele ai lavoratori; un punto importante è quello relativo ai criteri di oggettività sul salario accessorio, che dovrebbero essere "il più oggettivi e limpidi possibile - come ci spiega Federico Fadda di Uil Scuola - questo sciopero non parla solo del lato economico, ma soprattutto del vuoto normativo che non garantisce ai lavoratori il pieno dei diritti; non parliamo di privilegi, ma proprio di diritti, come attesta il fatto che lo sciopero sia di tutto il comparto scolastico, dirigenti compresi. Noi chiediamo un equo trattamento per tutte le categorie di lavoratori, cosa che al momento non è possibile garantire".

Continua Rosa Casto di Cisl Scuola: "noi siamo dipendenti pubblici e vogliamo semplicemente che il nostro dirigente, cioè il Ministero, ci ascolti; sono anni che le nostre proteste vengono ignorate, ma adesso c'è bisogno di un cambiamento. La manifestazione di oggi è il segnale forte di un intero settore, quello della scuola, che rivendica il proprio ruolo".