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Cronaca

Olbia, post-alluvione: tante le criticità tra sfollati e inquinamento

Olbia, post-alluvione: tante le criticità tra sfollati e inquinamento
Olbia, post-alluvione: tante le criticità tra sfollati e inquinamento
Angela Galiberti

Pubblicato il 01 May 2014 alle 08:32

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Olbia, 01 Maggio 2014 - A cinque mesi dall'alluvione che il 18 Novembre 2013 ha distrutto metà Olbia, permangono diverse criticità che il Comune deve affrontare. Uno dei dati più significativi riguarda le ordinanze di sgombero ancora in vigore. Ben 561 abitazioni non sono ritenute ancora agibili dal Comune di Olbia. Questo significa che 561 nuclei familiari non hanno ancora un tetto sopra la testa. Una situazione molto difficile questa, resa ancora di più complicata dalla mancanza di fondi per i risarcimenti. A ristorare le famiglie dovrebbe essere lo Stato, ma per adesso da Roma non è arrivato un centesimo. A questo si aggiunge anche la presa in giro sul Patto di Stabilità. "Lo Stato ci ha promesso i risarcimenti, ma per adesso non ha dato un centesimo - ha detto il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli -. In più siamo bloccati col patto di stabilità. Ci hanno promesso lo sblocco di 50milioni e invece ci permettono di spenerne solo 5. La maggior parte li abbiamo impiegati per mettere in sicurezza le scuole cittadine, ma col resto non ci si fa molto". Le criticità non riguardano infatti solo le famiglie, le case distrutte e le auto da buttare, ma anche l'ambiente. Nessuno deve dimenticare l'allarme ambientale del Rio San Giovanni, dove l'onda di piena è andata ad impattare contro un'azienda che si occupa di bitumi. L'acqua ha danneggiato i depositi e riversato nel fiume centinaia di fusti contenenti materiale inquinante. "Per tamponare l'emergenza, il Comune di Olbia ha già speso 300mila euro - ha sottolineato il sindaco Giovannelli -, ma per la messa in sicurezza vera e propria servono 3milioni di euro. Nessuno ce li vuole dare e non li possiamo prendere dai nostri conti per via del patto di stabilità". La situazione del Rio San Giovanni è forse la situazione più delicata e più "incompresa". L'azienda colpita dall'onda di piena è situata nel Comune di Olbia, ma l'inquinamento sta colpendo anche Arzachena ed è proprio il Golfo di Arzachena a correre i maggiori rischi. I due comuni sono stati praticamente lasciati soli a combattere contro questo nemico silenzioso. Un nemico che sta lentamente scorrendo verso il mare. Altro problema importante è la messa in sicurezza del territorio. Il rischio idrogeologico della Città di Olbia, portato alla luce del sole in modo così drammatico dall'alluvione, non è stato sanato. Il Comune ha avviato lo studio scientifico del suo territorio, ma è necessario pensare già da oggi come tappare le falle sulla sicurezza create dall'edificazione selvaggia. "Oggi ho parlato col Prefetto sulla messa in sicurezza del territorio - ha detto il sindaco ieri durante il Consiglio Comunale -. Utilizzeremo delle ordinanze urgenti. Non possiamo aspettare i tempi biblici dei bandi di gara".