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Cronaca

Olbia, ponte tombato insieme al fiume: verrà demolito

Olbia, ponte tombato insieme al fiume: verrà demolito
Olbia, ponte tombato insieme al fiume: verrà demolito
Angela Galiberti

Pubblicato il 10 December 2013 alle 18:16

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la zona sottoposta ai lavori confrontata negli anni '77 e 2006 la zona sottoposta ai lavori confrontata negli anni '77 e 2006 Olbia - Il ponte ad arcate ritrovato dai Vigili del Fuoco di Sassari durante la perlustrazione del fiume tombato di Via Umbria, ad Olbia, verrà demolito. La decisione è stata presa dal sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, che ha dato mandati ai tecnici comunali per trovare ogni possibile soluzione. La tombatura del rio Gadduresu in corrispondenza di via Umbria è un lavoro recentissimo e risale alla prima metà degli anni 2000. All'epoca, la tombatura di quel tratto di fiume è sembrata a tutti un colpo di genio: con una bella colata di cemento, sono spariti i cattivi odori e le zanzare. Ma gli olbiesi non potevano certo immaginare che, anni dopo, il ponte ad arcate rimasto al di sotto del piano stradale si sarebbe trasformato in un tappo. Le indagini. La documentazione inerente a questa opera è stata acquisita dai Pm della Procura di Tempio che stanno indagando sull'alluvione del 18 Novembre. Gli inquirenti vogliono capire come mai quel ponte non è stato demolito e se sono stati fatti in modo adeguato i calcoli sulle piene previste alla luce delle leggi a quel tempo vigenti. La Procura, comunque, non si è limitata ad acquisire documenti. I pm hanno iniziato a sentire qualche persona informata sui fatti, ma nessun avviso di garanzia è stato ancora emesso né a carico dei dirigenti, né a carico dei politici. Il ponte-tappo. Quel maledetto pomeriggio del 18 Novembre, quando l'onda di piena è arrivata a valle, il ponte tombato di via Umbria si è trasformato in un tappo. L'acqua, infatti, trasportava con sé tutto quello che ha incontrato durante il suo tragitto, tra cui una barca che sostava in un terreno a Isticcadeddu. L'esondazione alla periferia di Olbia ha raccolto la barca e la recinzione del suo terreno, portando tutto verso la tombatura: qui, sotto terra, la povera barca in resina si è scontrata contro il ponte ad arcate e si è fermata impedendo alla recinzione e a tutti gli altri detriti di superare la tombatura. Il ponte ha così contribuito all'alluvione che ha colpito tutta la zona a nord di via Vittorio Veneto: non trovando sfogo nel suo percorso “natural-cementato”, l'acqua è fuoriuscita inondando tutto. “In molti, riferendosi a questo ponte, si sono lamentati della pulizia dei canali – ha detto il sindaco Gianni Giovannelli – ma lì i detriti sono arrivati con la piena. La barca era a Isticcadeddu, così come la recinzione”. E c'è anche da aggiungere che un'eventuale pulizia dei canali tombati può essere fatta solo a mano, mandando le persone sotto al piano stradale: una misura rischiosa, anche in condizioni meteo perfette. L'aiuto esterno. Fino ad oggi, il Comune di Olbia ha potuto contare sull'Esercito, con la Brigata Sassari, e sui Vigili del Fuoco. Un aiuto preziosissimo in questi 20 giorni di post-alluvione che, però, sta per finire. “La Brigata Sassari andrà via domani – ha detto Ivana Russu, assessore alla Sicurezza del Comune di Olbia – al momento stiamo premendo per far rimanere i Vigili del Fuoco di Sassari. Il loro aiuto è molto importante”.