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Cronaca

Olbia, più rifiuti a Spiritu Santu: Murta Maria "allibita"

Olbia, più rifiuti a Spiritu Santu: Murta Maria
Olbia, più rifiuti a Spiritu Santu: Murta Maria
Angela Galiberti

Pubblicato il 12 June 2019 alle 18:04

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Olbia, 12 giugno 2019 - Un fulmine a ciel sereno, tutto sommato non così inaspettato: così Murta Maria, frazione a Sud di Olbia, ha accolto l'articolo uscito questa mattina sulla Nuova Sardegna intitolato "Cresce la collina di Spiritu Santu".

Con la determinazione numero 1623 del 10 giugno 2019 è stata approvata la "Modifica non sostanziale Autorizzazione Integrata Ambientale, impianto di trattamento e smaltimento dei RSU/RSA" nel sito di Spiritu Santu.

In parole povere, tale determinazione autorizza un incremento volumetrico dell'abbancamento del 2%.

"La configurazione finale proposta presenta una quota massima del cumulo dei rifiuti abbancati pari a 94,00 m slm al netto della copertura finale (mediante la realizzazione di ulteriori n.2 gradoni di abbancamento da realizzarsi nella porzione attualmente priva di copertura provvisoria e/o definitiva)", si legge nel documento.

E ancora:

  • l'aumento del carico sommitale ad opera dell'incremento volumetrico previsto è tale da non compromettere la stabilità dei fronti della discarica;
  • la modifica non prevede variazioni delle modalità di gestione operativa e di chiusura, di gestione post operativa nè di quanto previsto dal Piano di Monitoraggio e controllo;
  • non ci sarà alcuna variazione rispetto a quanto già precedentemente autorizzato per il sistema di estrazione del percolato, il sistema di estrazione del biogas e il sistema di regimazione delle acque meteoriche.

Su questo tema è intervenuto il Cipnes, specificando alcuni particolari:

  • il lieve incremento quantitativo dei rifiuti urbani non valorizzabili smaltibili in discaricaconsortile risulta autorizzato dalla Provincia in quanto non produce ripercussioni negativesull’ambiente rispetto alla complessiva volumetria già storicamente autorizzata e smaltita;
  • tale incremento, “non sostanziale”, è stato ritenuto coerente dall’assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente con il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani. La stessa Regione,inoltre, con recente nota del 2 maggio scorso, rimarca testualmente che “la volumetria di cuiall’ampliamento in oggetto dev’essere destinata ai rifiuti urbani prodotti dal bacino territorialedi Olbia-Tempio e a quelli derivanti dal loro trattamento, al fine di scongiurare il rischio diinterruzione di pubblico servizio, considerate le ridotte volumetrie autorizzate ancoradisponibili, le tempistiche del procedimento amministrativo in corso per il nuovo modulo di discarica e il differimento dell’entrata in esercizio del termovalorizzatore di Macomer”.

Tutto bene? Nemmeno per sogno: Murta Maria, da sempre in lotta con la discarica di Spiritu Santu, guarda con sospetto questo nuovo via libera.

"Noi siamo rimasti allibiti per quanto successo - ha detto Corrado Varrucciu, presidente del Comitato di Murta Maria -. Eravamo scettici quando ci hanno offerto di parlare con l'Assessore regionale all'Ambiente e quanto successo ce lo dimostra. Tante parole, pochi fatti.Domani sera abbiamo il direttivo, vediamo cosa scaturisce e poi decideremo come muoverci".

Non solo: anche alcuni consiglieri regionali del territorio si stanno interessando alla vicenda.

In primis Roberto Li Gioi, che lo scorso maggio ha protocollato un'interrogazione proprio sulla discarica.

Poi, ecco Dario Giagoni (Lega) che ha recentemente protocollato un'interrogazione simile su Spiritu Santu con le seguenti domande:

    • quale sia stata l’attività di controllo e vigilanza finora svolta dai competenti organi circa quantità, tipologia, volume occupato dai rifiuti trattati e capacità residua della discarica;
    • quale sia il piano di programmazione e monitoraggio in previsione per la presente legislatura;
    • se ritengano affidabile che il CIPNES, notoriamente in crisi nella gestione della discarica già con l’iniziale quantità annua di rifiuti, possa garantire affidabilità operando con il previsto maxi impianto da 150.000 tonnellate/anno, riguardante altresì lo stoccaggio di rifiuti ad elevato potere calorifero;
    • se e quando l’ARPAS, in quanto soggetto deputato, abbia verificato la conformità dei sistemi di rilevazione del rischio incendio ed i livelli di sostanze nocive presenti sul suolo e nell’aria;
  • se l’imponente opera di ampliamento della discarica con introduzione della produzione di biometano, fortemente voluta dal CIPNES e caldamente sostenuta dal Sindaco di Olbia, risponda concretamente a ragioni di opportunità, fattibilità e convenienza, dando ampio conto del bilanciamento operato in termini di valutazione di rischi, costi e benefici per la popolazione.