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Olbia, piste ciclabili Viale Aldo Moro: documenti 'contraddicono' il sindaco Nizzi

Olbia, piste ciclabili Viale Aldo Moro: documenti 'contraddicono' il sindaco Nizzi
Olbia, piste ciclabili Viale Aldo Moro: documenti 'contraddicono' il sindaco Nizzi
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 June 2020 alle 20:42

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Olbia, 24 giugno 2020 - Olbia si prepara a una rivoluzione verde: una rete di piste ciclabili che coinvolge anche una delle vie principali cittadine, la trafficatissima (e pericolosa) Viale Aldo Moro. La settimana scorsa, il sindaco Settimo Nizzi ha incontrato la popolazione della zona in questione per presentare il progetto approvato in giunta la mattina stessa della presentazione pubblica.

L'incontro è stato piuttosto partecipato - anche se a onor del vero bisogna dire che almeno un terzo dei presenti erano supporter del sindaco (consiglieri, assessori, presidente Aspo, simpatizzanti) - ed è stato molto seguito anche online grazie alla diretta di Olbia.it che ha collezionato migliaia di visualizzazioni e centinaia di commenti: segno che l'interesse per la tematica c'è.

Torniamo a parlare di pista ciclabile perché, dopo aver visionato i documenti approvati, c'è qualcosa che non torna. Le parole dette dal sindaco Nizzi sembrerebbero contraddire quanto scritto nella relazione tecnica (poche pagine scarse) che accompagnano un progetto di massima in cui viene tracciata la famigerata ciclabile su Viale Aldo Moro.

Per spiegare il progetto agli olbiesi, Nizzi ha indossato nuovamente l'abito da agnello: dialogo, aperture, inviti alla tranquillità, sperimentazione, concertazione. Parole risuonate in campagna elettorale nel 2016, messe in saccoccia il giorno dopo l'elezione e curiosamente ritirate fuori a un anno dalle consultazioni.

Se questo però potrebbe essere annoverato tra le varie sfumature della "politica", raccontare fischi e scrivere fiaschi è un altro paio di maniche.

Nizzi, durante l'incontro, ha parlato della nuova normativa emanata con il Decreto Rilancio che ha sancito la possibilità di creare delle "corsie ciclabili" di tipo promiscuo. Corsie che nei Paesi europei, dove la ciclabilità è sviluppata, sono molto utilizzate.

"La nuova normativa prevista dopo il Covid permette una cosa che prima non era possibile: nella stessa strada seppur segnalata a terra la posta ciclabile quando non ci sono le biciclette le auto ci possono passare sopra. Sino a ieri questo non era possibile: le macchine nelle corsie delle macchine, le bici nelle corsie delle bici - ha detto il sindaco parlando ai residenti di Viale Aldo Moro -. In Germania, in altri paesi del Nord Europa succede questo: c'è una commistione di traffico, traffico promiscuo, dove le macchine passano dove ci sono le bici. In Germania nei centri storici laddove ci sono le piste ciclabili 5 morti all'anno. In Italia 50".

A domanda precisa sulla pista promiscua, Nizzi ha risposto leggendo il Decreto rilancio e l'articolo 12 bis sulla cosiddetta corsia ciclabile che viene così definita: linea tratteggiata, valicabile, uso promiscuo. Nizzi ha spiegato che questa soluzione è più sicura per i ciclisti.

Dunque, sembrerebbe proprio che Olbia sperimenterà queste piste ciclabili. Peccato che nella relazione allegata alla delibera che approva il piano "Realizzazione di percorsi ciclabili finalizzati all'alleggerimento del traffico veicolare dell'emergenza Covid-19" si dica l'esatto contrario.

"La tipologia di intervento è quella prevista dall’art. 4 comma 1 lettera b) del D.M. 557/1999: si tratta cioè di piste ciclabili su corsia riservata ricavata dalla pavimentazione stradale, in genere attraverso l’eliminazione di una serie di stalli di sosta. Si prevede la realizzazione di percorsi ciclabili bidirezionali. Non è stata utilizzata la tipologia della “corsia ciclabile”, introdotta nel codice della strada con il Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto “decreto rilancio”), in quanto con il presente intervento si intende anche sperimentare l’impatto che la realizzazione di piste ciclabili avrà nel tessuto viario della città", si legge nella relazione tecnica.

E ancora: "La pista è delimitata, lato strada, dalla doppia striscia di cui all’art. 140 comma 7 del regolamento di attuazione del codice della strada".

In ogni caso, nella relazione si prevede di proteggere di più i ciclisti delimitando ulteriormente le piste con dissuasori: "In ogni caso, per tutelare ulteriormente i ciclisti, si prevede l’installazione di dispositivi discontinui (dissuasori flessibili, delimitatori di corsia ecc.) come in figura".

"Si consiglia inoltre l’adozione di un limite di velocità di 30 km/h", specifica la relazione.

Infine, si parla di due nuove aree pedonali (Zona Fausto Noce e Corso Umberto) e della soppressione di alcune aree di sosta per realizzare le piste ciclabili (questo dettaglio è nella delibera 136 del 18 giugno).

Ciò che si legge nella relazione sembrerebbe proprio diametralmente opposto rispetto a quanto spiegato dal sindaco sulle piste promiscue. Si tratta, infatti, di soluzioni diverse con applicazioni e regole differenti soprattutto per i veicoli a motore e di sicuro, in una pista esclusiva, non si può fare "fermata" per lo scarico merci.

Cosa invece, quest'ultima, che durante l'incontro sembrava essere "permessa" proprio grazie alla combinazione di zona 30 km e piste promiscue.

A confondere ancora di più è la stessa delibera che parla di "corsie". A questo punto è lecito chiederci cosa verrà veramente realizzato in Viale Aldo Moro: piste "esclusive" o corsie promiscue?

Vogliamo sperare che sia solo un problema di comunicazione (o di file "sbagliati" caricati sull'Albo Pretorio).