Thursday, 25 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Olbia e il Piano regolatore portuale: prove di dialogo tra mitilicoltura e nautica

Olbia e il Piano regolatore portuale: prove di dialogo tra mitilicoltura e nautica
Olbia e il Piano regolatore portuale: prove di dialogo tra mitilicoltura e nautica
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 July 2014 alle 12:04

condividi articolo:

Olbia, 16 Luglio 2014 - Piano regolatore del porto, atto secondo: se ne parla ad Olbia, nella sala del comitato portuale all'Isola Bianca. E' una riunione calma e serafica che, però, non lesina sorprese. Il Prp che riguarda il golfo di Olbia ridisegna il futuro portuale della Città e ne sancisce la vocazione nautica. Rispetto alle prime ipotesi, però, qualcosa è cambiato: ad esempio, non c'è più il raddoppio della canaletta di accesso, ma "solo" un all'allargamento di 50 metri. Il resto è più o meno rimasto tutto come prima. Ed è rimasto il "duello" tra due diverse esigenze: quelle della mitilicoltura e quelle della nautica. A stupire non sono nè gli interessi privati venuti "a galla" durante la riunione, nè la strenua difesa di questo o quel comparto. A mettere ordine nel ginepraio dei portatori di interesse è stato Nunzio Martello, il contrammiraglio che ricopre l'incarico di Comandante del Porto di Olbia, Direttore Marittimo del Nord Sardegna e Commissario dell'Autorità Portuale. "Il Prp è fondamentale perché traccia il futuro del porto - ha detto Nunzio Martello -. In una città di mare se il porto muore, muore anche la città. Il porto di Olbia deve continuare ad essere la porta della Sardegna. Non possiamo però avere tutto, dobbiamo trovare un punto di incontro ed equilibrio. Questo è un porto di interesse nazionale. Se non riusciamo noi, qui, a trovare una soluzione, la troverà lo Stato. Vi esorto a guardare l'interesse generale". Il pomo della discordia sono le aree destinate alla mitilicoltura e alla raccolta delle arselle che, secondo i mitilicoltori - rappresentati in sala da Mauro Monaco, nella nuova perimetrazione perdono la metà della produttività. Gli operatori nautici, invece, chiedono spazi adeguati nonché la possibilità di sviluppare il loro business. Su questo in particolare, il commissario Martello ha esortato gli operatori economici a presentare progetti in Capitaneria. Per quanto riguarda le aree destinate alla mitilicoltura, Martello ha invitato i mitilicoltori a consorziarsi ufficialmente invitandoli a una riunione informale per parlare approfonditamente del problema. Queste tematiche, però. sono per lo più economiche e non ambientali, dunque non pertinenti. Di ambiente ha parlato Benedetto Cristo in qualità di biologo e naturalista, il quale ha stigmatizzato il continuo banchinamento del golfo che si è succeduto nei decenni. "Non sono contro i dragaggi a priori, anche i romani dragavano - ha detto Benedetto Cristo -. Ma nessuno studio matematico mi potrà dire con certezza che il Golfo non verrà danneggiato. Sapete chi ha distrutto le arselle di Olbia? Non certo gli arsellatori, ma il continuo banchinamento che ha modificato le correnti interne creando un effetto Venturi che si somma anche all'accelerazione della deviazione della foce del Padrongianus. A me fanno paura le conseguenze postume di questa programmazione. Questa è una laguna. Se entra altra acqua le cozze moriranno". Insomma, al di là degli interessi privati dei mitilicoltori e degli operatori della nautica, una problematica ambientale esiste ed è molto importante. In sostanza, si rischia di alterare l'equilibrio del golfo interno. Un equilibrio delicatissimo, già compromesso dall'eccessiva banchinazione.