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Olbia. Verso la conferenza su Piano Mancini: "olbiesi, non nascondiamoci dietro a un dito"

Olbia. Verso la conferenza su Piano Mancini:
Olbia. Verso la conferenza su Piano Mancini:
Olbia.it

Pubblicato il 20 August 2018 alle 18:18

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Olbia, 20 agosto 2018 - Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Sandro Facchini, membro del Comitato di Salvaguardia, dedicato alla conferenza pubblica che si svolgerà il 4 e il 5 settembre alla Stazione marittima di Olbia durante la quale si parlerà del Piano Mancini e del Piano Venturini.

Carissimi concittadini

Il 2 luglio u.s., in pomeriggio, ho incontrato un amico che mi ha detto “Guarda a pag. 32 dell’odierna “La Nuova Sardegna”, che si parla del piano Mancini”. Poiché quella pagina è dedicata alla sport, ho pensato che si trattasse di qualche strategia inventata da Roberto Mancini per cercare di riscattare la nostra nazionale di calcio. Ho ripreso il giornale e sono andato alla pagina indicatami, perché il sottoscritto, come chissà quanti altri cittadini olbiesi, la trascura. Con mia grande sorpresa (o come si suol dire “ rimanendo basito”) scopro nell’angolo destro in fondo alla pagina che si trattava, invece, della comunicazione alla cittadinanza della “Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) Regionale”. Considerata la pagina , la posizione e i caratteri, diceva Andreotti “a pensar male , non si fa peccato”!!

Ci risiamo. Ancora si parla di vasche di laminazione, di allargamento dei canali, ma si sottace che dovranno essere abbattute o espropriate case o parte di esse o giardini e che gli sbarramenti sono in terra e non in cemento armato, perché altrimenti si chiamerebbero dighe e le case, che attualmente sono proprio sotto le progettate vasche, dovrebbero essere a distanza oscillante dal chilometro ai cinque a seconda della rispettiva capienza; si parla di “riqualificazione paesaggistico-ambientale, ma non accenna il Commissario di Governo ai muri che innalzeranno lungo i ruscelli, strutture che dovrebbero far pensare a noi cittadini che sia le vasche che l’allargamento dei canali non daranno nessuna sicurezza; si parla di "Breve descrizione dei possibili impatti ambientali: riconducibili, in particolare alla movimentazione di materiali in alveo, alla produzione di terre e materiale da scavo”, ma non si dice che quel “materiale in alveo” viaggerà su camion, grondanti fango, per le vie della città, creando altro caos alla circolazione cittadina, perché dovrà essere depositato in “ aree di cantiere” dove dovrebbe essere analizzato (il condizionale è d’obbligo, essendo in Italia!!). Quindi i disagi che si creeranno non riguarderanno solo i cittadini che abitano nelle zone alluvionate.

Gli ettari di terreno occupati dalle vasche di laminazione saranno non meno di 50 e i litri d’acqua che dovrebbero entrare nelle vasche sarebbero poco più 1.444.000.000 (un miliardoquattrocentoquarantaquattromilioni), immaginatevi se una di queste vasche tracimasse che cosa succederebbe!

Cari concittadini, ad Olbia non vive il Commissario di Governo, che per mandare avanti, costi quel che costi, il Piano Mancini, ha esautorato l’Autorità comunale, preposta alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini, ma ci viviamo noi! L’art. 4 Parte seconda, Titolo primo della legge di Valutazione d’impatto ambientale, alla lettera b n 5 recita "favorire la partecipazione del pubblico nell’elaborazione di piani e programmi in materia ambientale", ma al n. 2 precisa “ Le procedure di Valutazione di impatto ambientale dovranno tenere conto del rapporto costi-benefici del progetto dal punto di vista ambientale, economico e sociale”. Può essere tanto gentile il Commissario di Governo di spiegarci come si può tener conto del rapporto costi-benefici se non esiste un termine di paragone?

Cari concittadini, non possiamo dire, nascondendoci dietro un dito, “il problema non mi tocca” oppure “non sono un ingegnere idraulico e non capisco nulla di certe cose”. Ponetevi la domanda: perché a Genova si sta procedendo con i “ Canali scolmatori”? Ve lo spiega il sottoscritto, che non è un ingegnere idraulico che ha un progetto da vendere, ma ha subito l’alluvione del 18 novembre 2013.

I canali scolmatori vengono realizzati in campagna e quindi non distruggono il tessuto urbano, mettendo a disagio l’intera popolazione; hanno un minor impatto ambientale e quindi nessun disagio o esproprio per gli abitanti che abitano lungo i ruscelli; nei ruscelli in città scorrerebbe soltanto la quantità d'acqua corrispondente alla loro portata. Con le vasche, invece, se per caso dovesse piovere più del previsto o le stesse si dovessero riempire con una quantità di detriti tali da farle tracimare, sarà il Commissario o l’ing. Mancini a bloccare l'acqua di piena? Inoltre, all’italiana, i lavori di così grande impatto si può sapere quanto iniziano ma non quando finiscono ed intanto il tessuto urbano sarebbe stravolto.

Non sono pindaccio, ma, se la memoria ancora mi assiste, questo è quanto è successo recentemente in Toscana. Perciò facciamo in modo di essere presenti in massa (ripeto non solo coloro che hanno subito l’alluvione) nei giorni 4 e 5 settembre prossimo alle ore 15:30 nella sala conferenze della Stazione Marittima di Olbia ove si terrà la presentazione pubblica del progetto definitivo delle “Opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia” (Piano Mancini) e del relativo Studio di Impatto Ambientale per far capire ai nostri Amministratori che non solo debbono farci parlare , come hanno fatto le altre volte, ma tenere conto di quanto diciamo!!!

Dimenticavo una cosa importante, badate che dal cronoprogramma regionale i lavori dovrebbero aver inizio nel luglio 2020 “avete presente la Olbia –Sassari”. Auguri e in bocca al lupo ad Olbia e agli olbiesi

Alessandro Facchini

Membro del Comitato Salvaguardia Olbia “fuori l’acqua da Olbia”

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