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Cronaca

Olbia, Piano Mancini: partita (nuovamente) la Valutazione Impatto Ambientale

Olbia, Piano Mancini: partita (nuovamente) la Valutazione Impatto Ambientale
Olbia, Piano Mancini: partita (nuovamente) la Valutazione Impatto Ambientale
Angela Galiberti

Pubblicato il 18 July 2018 alle 14:29

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Olbia, 18 luglio 2018 - Piano Mancini, tutto fermo? Neanche per sogno: la Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) è ripartita per la seconda volta e sempre con le vasche di laminazione in pole position.

La Via è ripartita, infatti, questo mese: prova ne è l'avviso pubblicato sulla Nuova Sardegna il giorno 2 luglio a pagina 32 nella sezione "Sport" del quotidiano regionale. Da quella data sono partiti i fatidici 60 giorni entro i quali i soggetti interessati possono inoltrare le loro osservazioni.

All'interno del maxi faldone sono presenti: il Piano Mancini aggiornato a giugno 2018, il Piano Technital, il carteggio tra la Regione e il Comune, i progetti dei ponti ferroviari di Rfi. I documenti sono disponibili negli uffici della Regione, della ex Provincia Olbia-Tempio e del Comune di Olbia, ma sono visionabili anche on line a questo indirizzo.

"Attualmente il Piano Mancini è tornato al punto zero. Tutto il lavoro fatto, e son passati un paio d'anni, deve ripartire da zero", ha detto il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, lo scorso giovedì 12 luglio durante un incontro con i residenti e commercianti di Viale Aldo Moro.

La situazione è certamente molto complessa sotto il profilo burocratico e amministrativo. Il Comune di Olbia, lo scorso 19 febbraio, ha chiesto alla Regione Sardegna di avviare l'istruttoria per il cosiddetto Piano alternativo by Technital e di sospendere la procedura di Via. Il tutto trasmettendo l'intero faldone del nuovo piano contro le alluvioni approvato a inizio anno dal Consiglio comunale.

Il Commissario, ovvero l'assessore regionale Edoardo Balzarini, ha risposto al Comune di Olbia con una nota datata 5 marzo 2018 con protocollo 473. Nella nota, il commissario riscontra la nota comunale del 19 febbraio e risponde picche al sindaco Nizzi: "La richiesta del Comune di Olbia non costituisce un presupposto sufficiente a giustificare la sospensione delle attività in corso - si legge nella nota -, sospensione che per contro determinerebbe un inaccettabile ritardo nella realizzazione delle opere finalizzate alla salvaguardia della vita umana dei cittadini olbiesi".

"Per quanto attiene alla richiesta di valutazione della nuova soluzione alternativa - continua Balzarini -, la stessa sarà oggetto di specifico esame istruttorio, correlato dall'analisi comparativa costi-benefici che sarà integrato, come peraltro richiesto al Servizio valutazioni ambientali dell'Assessorato regionale della difesa dell'Ambiente con nota prot. n. 4618 del 27/02/2018 nell'ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale in corso di svolgimento".

E ancora: "Si informa codesto spett.le Comune che il Commissario proseguirà con le attività in atto nel rispetto degli atti di indirizzo e normativi su richiamati, adottando tutti gli strumenti consentiti e ponendo in essere tutte le azioni necessarie a garantire la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico previste nell'Accordo medesimo, avvalendosi laddove necessario dei poteri ad esso attribuiti per addivenire alla più celere attuazione degli stessi".

Nella pagina regionale, reperibile sul sito Sardegna Ambiente, vi è scritto inoltre: "Il Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico ha depositato, nel mese di luglio 2018) la documentazione (progetti definitivi e studio di impatto ambientale delle opere) che sostituisce quella già consegnata a febbraio 2016, e che tiene conto, in particolare, attraverso un esame comparativo, dell'alternativa progettuale trasmessa dal Comune di Olbia nel febbraio 2018".

Dunque, la procedura va avanti.Colpisce, in ogni caso, il silenzio che sta circondando questa comunicazione ufficiale della Regione. Un silenzio assordante che riguarda da una parte le autorità politiche cittadine (maggioranza e opposizione) e dall'altro i cittadini stessi, in particolare il Comitato di Salvaguardia idraulica.