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Cronaca

Olbia, ore decisive per l'ex San Raffaele. Le parti sociali si mobilitano

Olbia, ore decisive per l'ex San Raffaele. Le parti sociali si mobilitano
Olbia, ore decisive per l'ex San Raffaele. Le parti sociali si mobilitano
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 June 2014 alle 17:38

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Olbia, 11 Giugno 2014 - Sono ore decisive per l'ex San Raffaele di Olbia e l'investimento da un miliardo di euro della Qatar Foundation. A Cagliari si susseguono incontri e tavoli tecnici, mentre il Consiglio Regionale si appresta a votare la proposta del Presidente Pigliaru. A Olbia il sindaco Giovannelli lancia un appello e chiede un incontro in Regione, mentre le parti sociali - dopo una riunione a porte chiuse - hanno deciso di metterci la faccia e di sostenere senza se e senza ma il progetto ex San Raffaele. Questo pomeriggio Cgil, Cisl, Agci, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confindustria hanno indetto una conferenza stampa per spiegare la loro posizione sull'ex San Raffaele. L'appoggio al nuovo ospedale privato targato Bambin Gesù-Qatar Foundation è totale e senza riserve, ma il problema non è l'appoggio del territorio gallurese bensì la posizione della Regione Sardegna. "Vogliamo dire con molta chiarezza al Presidente Pigliaru - ha sottolineato Mirko Idili, Cisl Gallura - che questo non è il momento dei tentennamenti". C'è il rischio, infatti, che il tergiversare della politica regionale faccia letteralmente scappare a gambe levate gli investitori. Un rischio molto, molto concreto anche perché la Qatar Foundation non ha solo chiesto certezze entro il 24 Giungo, ma ha sottolineato che nel caso le certezze non arrivassero tutto verrebbe spostato in Germania. E per tutto si intende il miliardo di euro con il suo progettino di sviluppo sanitario allegato. A rincarare la dose è stato Fabio Spano, Cgil. "Dobbiamo però dirci le cose come stanno. L'opera è messa in discussione dai baroni delle cliniche di Sassari e Cagliari - ha detto Fabio Spano -. Nelle riunioni che si stanno facendo ci sono i potentati della sanità. E non si sta parlando di aspetti tecnici, ma di cosa spartire e cosa no come la Neurologia, per fare un esempio stupido. I nostri nemici non sono i sindaci dell'Alta Gallura. Dobbiamo fare una battaglia in punta di diritto. Noi vogliamo il San Raffaele, ma dietro c'è tanto altro oltre alla sanità". Il progetto relativo all'ex San Raffaele si porta dietro, infatti, tutta una serie di aspetti che non possono essere trascurati. Ci sono i posti letto, certo, e i posti di lavoro. Ma ci sono anche la ricerca, la "reputazione" del territorio che avrebbe uno slancio positivo senza eguali, l'indotto, le professionalità, i riflettori internazionali per quanto riguarda i risultati scientifici. Da qui a 20 anni, il territorio Gallurese (ma anche quello regionale) crescerebbe con l'ex San Raffaele in tutti i sensi. E questo è un treno che passa una sola volta nella vita. Per quanto riguarda i timori relativi agli ospedali minori, le parti sociali hanno voluto ribadire che i due temi non sono assolutamente collegati. Il mantenimento dei piccoli ospedali dipende dal Piano Sanitario Nazionale e non ha nulla a che vedere con l'investimento del Qatar a Olbia. Se, per assurdo, il Qatar ritirasse l'offerta, non è assolutamente detto che i piccoli ospedali vengano salvati. Le due problematiche non sono connesse. Diverso è il discorso dei posti letto. La Gallura ha un deficit mostruoso in termini di posti letto e il San Raffaele andrebbe a coprire un buco che la Regione Sardegna non ha mai voluto colmare perché ha sempre preferito privilegiare altri territori e altre situazioni. Sul San Raffaele, dunque, si gioca una partita importante che è tutta politica e poco tecnica. Le parti sociali hanno chiesto un incontro a Pigliaru e sosterranno il Sindaco Giovannelli in questa battaglia.