Olbia - Il Comune di Olbia potrebbe essere sommerso da una
pioggia di ricorsi contro le multe emesse grazie all'
ordinanza antincendio numero 28 del 3 Maggio del 2013. Com'è possibile? Semplice:
l'ordinanza non è stata mai pubblicata, almeno fino ai primi giorni di Agosto. Infatti, nell'Albo pretorio comunale on line, l'ordinanza compare solo il 9 di Agosto. Non è questione di lana caprina, questa. La pubblicazione sull'albo pretorio serve per
far conoscere ai cittadini tutte le decisioni che vengono prese dall'amministrazione. Di conseguenza, in caso di ricorso contro una multa,
se l'ordinanza non è stata pubblicata si può supporre la non conoscibilità da parte del cittadino e dunque la non applicabilità della sanzione. L'ordinanza antincendio non è un'ordinanza qualunque. A Maggio, il comune ha messo in piedi una
task-force per controllare tutto il territorio comunale, in particolare le aree non edificate a rischio incendio. A battere il territorio palmo a palmo sono state le
guardie ecozoofile dell'Arpans e dell'Ages, le quali si sono occupate di segnalare alla Polizia Locale i
terreni a rischio e i proprietari non ottemperanti. Gli agenti, poi, hanno pensato a
multare. Proprio l'
arrivo dei ricorsi al Settore Ambiente del Comune ha fatto scattare l'allarme. L'incaricato indicato nel verbale - ovvero il responsabile del Settore Ambiente e Manutenzioni -
si è trovato tra le mani i ricorsi senza, però, aver ricevuto l'incarico dal comune. L'incarico arriva solo il
26 Agosto con la deliberazione di giunta numero
317, successivamente pubblicata il
2 Settembre sull'albo pretorio. All'atto di esaminare le istanze di autotutela presentante all'amministrazione, in Comune si sono accorti che l'ordinanza è stata pubblicata con molto, moltissimo ritardo.
Il che potrebbe inficiare tutto il lavoro di prevenzione e sanzione fatto dalle guardie ecozoofile e dagli agenti della Polizia Locale.