Sunday, 20 July 2025

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Bianca, Cronaca

Olbia, nuova uscita della rubrica “Pillole di benessere e crescita personale”: coppia reale o idealizzata?

Il punto di vista dell’esperta Alessandra Meda

Olbia, nuova uscita della rubrica “Pillole di benessere e crescita personale”: coppia reale o idealizzata?
Olbia, nuova uscita della rubrica “Pillole di benessere e crescita personale”: coppia reale o idealizzata?
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 20 July 2025 alle 09:00

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Olbia. E se non fossi più innamorata di questa persona, ma solo del sogno che avevate costruito? Questa la domanda da cui vogliamo partire in questo nuovo numero della nostra rubrica “Pillole di benessere e crescita personale” per riflettere su un tema che tocca da vicino molti, in modo particolare le donne: come uscire da una relazione di coppia ormai conclusa, dove regna l’infelicità se non ci sono i fondamenti per poter ricostruire insieme? Per rispondere a questi quesiti ci siamo rivolti alla dottoressa Alessandra Meda, creatrice del percorso Metodo Unica, per donne che vogliono uscire e rinascere da una crisi di coppia.

“Ci sono domande che si infilano sotto pelle. Non gridano, non fanno rumore. Ma ti abitano. Domande come questa: “E se non fossi più innamorata di lui, ma solo del ricordo di ciò che eravamo o dell’idealizzazione di ciò che saremmo potuti essere insieme?” Succede più spesso di quanto si dica. Ma soprattutto, succede alle donne capaci, forti, lucide. A quelle che hanno costruito tutto con le proprie mani, anche l’amore. E che per questo, fanno fatica a lasciarlo andare – spiega la dott.ssa Meda.

In fin dei conti, forse, non è tanto la persona che non si riesce a lasciare, quanto il progetto di vita perfetto in cui si era creduto. L’idea, spesso coltivata con lealtà, sacrificio e visione di una coppia che avrebbe resistito a tutto. Le donne forti, tendenzialmente, si legano più all’idea dell’amore che al partner reale. Perché l’idea può ancora salvarsi. Può ancora essere perfezionata, limata, rialzata. Lui, invece, è lì, com’è. Forse distante. Forse spento. O forse semplicemente incompatibile con ciò che loro sono diventate.

“Ma il punto è proprio questo: ciò che avevate immaginato insieme esiste ancora? O sei l’unica che ci sta ancora provando? – domanda con intento provocatorio ma essenziale Alessandra - Quando ti senti amata oggi, è per ciò che sei o per ciò che rappresenti all’interno della coppia? C’è una distanza, a volte. Sottile, ma netta, tra la donna che sei e la donna che ti sforzi di essere per rimanere in quell’amore. E se quella distanza diventasse la vera prigione? Il punto non è decidere in fretta. Il punto è smettere di confondere lealtà con amore, e resistenza con felicità. Perché non sei sbagliata se ti stai ponendo questa domanda. Sei viva. E forse pronta a diventare finalmente te stessa, senza dover più “funzionare” in un progetto che non ti assomiglia più”.

Insomma, un invito, quello della dottoressa Meda a non mentire più a sè stesse, ma a guardare in faccia la realtà per ciò che è nel momento presente e da qui partire. Non importa verso dove, la direzione si delineerà naturalmente dal momento in cui si prenderà la decisione di volersi bene e di mettersi al centro della propria vita. Tutti meritiamo di essere felici e la ricerca e costruzione di questa felicità dovrebbe diventare il fulcro delle nostre scelte, siano esse quelle di rimanere in coppia o di proseguire il percorso da soli. L’importante è smettere di delegare agli altri la responsabilità della nostra felicità.