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Cronaca

Olbia, nuova area industriale: proprietà terreni non sa niente, minoranza insorge

Olbia, nuova area industriale: proprietà terreni non sa niente, minoranza insorge
Olbia, nuova area industriale: proprietà terreni non sa niente, minoranza insorge
Olbia.it

Pubblicato il 23 June 2020 alle 11:24

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Olbia, 23 giugno 2020 - Il nuovo insediamento della Zona Industriale di Olbia targato Cipnes torna a far discutere, questa volta la minoranza. La decisione di destinare un terreno (privato) a una nuova industria è arrivata in tempo di Covid-19 intorno al 20 aprile (il primo articolo, pubblicato da Olbia.it, risale al 21 aprile).

Novità rilevanti, in questo senso, non ve ne sono eccezion fatta per la proprietà dei terreni, la famiglia Mancini, che non è stata avvisata dei progetti: lo ha raccontato ieri la Nuova Sardegna. Sulla scia di questa novità, è intervenuta la minoranza. L'obiettivo del Cipnes è quello di far insediare un'industria che, nella vecchia zona industriale, non troverebbe posto.

"Se, come minoranza esprimiamo piacere nel sapere che degli imprenditori vogliono investire in Città, allo stesso tempo non possiamo esimerci dal sottolineare come ancora una volta, in pieno stile Nizzi, il consiglio comunale non è stato minimamente coinvolto in una scelta così importante, come l'individuazione di un'area fuori dalla zona industriale dove insediare una industria. Una scelta importantissima che deve essere presa alla luce di numerose valutazioni, che competono anche al Consiglio comunale organo deputato per eccellenza alla pianificazione urbanistica", spiega la minoranza.

"Oltre ciò, già di per se cosa molto grave, apprendiamo dalla stampa che, con il solito modus operandi, si progetta su terreni di proprietari ignari del destino a loro riservati da un uomo solo al comando, che non coinvolge i legittimi proprietari, non solo per elementari regole di educazione, ma anche per il buon andamento della procedura amministrativa. Tutte attività che purtroppo potrebbero compromettere o seriamente pregiudicare l'esito, la tempistica e i costi sociali dell'intera operazione. Vorremmo fortemente evitare operazioni nate male e continuate peggio, già viste in città (vedasi espropri parcheggi di via Nanni per esempio) e di cui la stessa ne paga ancora le salate conseguenze. Chiediamo che la maggioranza porti quanto prima in consiglio comunale l'argomento", spiega la minoranza.