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Olbia, Nizzi su Ztl: tutte le dichiarazioni smontate una per una

Olbia, Nizzi su Ztl: tutte le dichiarazioni smontate una per una
Olbia, Nizzi su Ztl: tutte le dichiarazioni smontate una per una
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 November 2020 alle 20:12

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Olbia, 24 novembre 2020 - Difendere l'indifendibile: questo potrebbe essere il riassunto di quanto avvenuto ieri pomeriggio in Consiglio Comunale, quando - per l'ennesima volta - i consiglieri e le consigliere hanno dovuto votare il riconoscimento di debiti fuori bilancio per le multe Ztl annullate dal Giudice di Pace.

Perché diciamo "difendere l'indifendibile"? Perché il sindaco Settimo Nizzi, invece di abbozzare o ammettere l'errore dell'amministrazione (per quel che concerne le prime settimane della Ztl), si è lanciato in una strenua difesa della zona a traffico limitato e dell'azione amministrativa comunale che, secondo il primo cittadino, sarebbe stata perfetta, a norma di legge. Talmente a norma di legge che il Giudice di Pace ha cassato le multe con sentenze assai corpose nelle quali si legge che, riassumendo, il cittadino era incolpevole.

Per rinfrescare la memoria ai cittadini che spesso dimenticano e accettano acriticamente le dichiarazioni dei politici, ecco per voi un debunking delle affermazioni del primo cittadino in base agli atti pubblici della Ztl.

Nizzi: Ztl a norma. No: lo dicono i documenti

Dice Settimo Nizzi al minuto 2:03:40 che "A noi ce la fanno passare liscia perché siamo siamo sicuri di aver agito nella piena e sicura legittimità degli atti e quando, con documenti approvati dal Ministero, con progetto approvato con certificazione di quanto avevamo fatto, abbiamo parlato per anno dell'istituzione della Ztl [...]".

La Ztl del Comune di Olbia è stata approvata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con un'autorizzazione datata 19 luglio 2017 con protocollo 4624. In questo documento, il Ministero elenca tutto ciò che il Comune deve fare affinché la Ztl sia a norma di legge. In tale documento si legge: " “Fermo restando quanto indicato in decreto,nella segnaletica di varco, sotto di zona a traffico limitato, dovrà essere inserito un primo pannello con gli orari di vigenza della zona. Segue un secondo pannello integrativo con il regime dei permessi e deroghe unterzo pannello integrativo con la dicitura “controllo elettronico degli accessi” (qua il documento originale).

Il Ministero, nella sua autorizzazione, parla esplicitamente del Dpr 250 del 1999 (Regolamento su Privacy e Ztl) e lo stesso fa la richiesta del Comune di Olbia che cita esplicitamente non solo questo Dpr, ma anche un provvedimento del Garante datato 2010 che stabilisce l'obbligatorietà dell'informativa minima: "Rilevare il transito dei veicoli in violazione delle disposizioni in tema di limitazione del traffico al Varco Ztl e nel rispetto della riservatezza, secondo le prescrizioni emesse dal Garante della Privacy con provvedimento dell'8 aprile 2010, e procedere alla irrogazione delle relative sanzioni".

La Ztl olbiese con il Valicar viene attivata a fine gennaio 2018, ma i due cartelli obbligatori citati pocanzi non sono stati installati: l'informativa minima sulla Privacy è spuntata intorno alle fine di maggio 2018, mentre il cartello "controllo elettronico degli accessi" è stato installato tra fine giugno e inizio luglio 2018. Vale a dire mesi dopo l'attivazione. Da notare che senza cartelli sulla Privacy, le foto sono inutilizzabili.

Lo stesso Ministero, a ottobre 2018, ha strigliato il Comune proprio perché mancavano quei cartelli. Il documento si intitola "Irregolarità segnaletica varchi Ztl Comune di Olbia" e afferma una cosa semplice e lapalissiana: "Sebbene questo Ufficio non sia responsabile della mancata o incompleta attuazione delle disposizioni contenute nell'autorizzazione, si richiede a codesta Amministrazione la puntuale verifica e osservanza delle prescrizioni in essa riportate".

L'intervento del Ministero è arrivato a babbo morto, ma è arrivato e non lascia scampo alle dichiarazioni del sindaco Nizzi.

Quindi no, la Ztl olbiese non era a norma perché il Comune non ha rispettato le regole che esso stesso elencava nella sua richiesta di autorizzazione, tant'è che il Giudice di Pace ha annullato tutte le multe fatte prima dell'installazione dei cartelli mancanti.

Nizzi: il 10% multe è dei residenti. No: le multe agli olbiesi sono state il 30% circa.

Altro giro, altra dichiarazione di Nizzi: "Se pensiamo che delle multe, delle sanzioni elevate, il 90% delle persone non erano di Olbia, sottolineato e ricordatevelo: soltanto il 10% delle sanzioni elevate erano cittadini olbiesi".

Nel primo anno di esercizio, dal 29 gennaio 2018 al 28 febbraio 2019, sono state elevate 76.521 multe, di cui 73.242 nel 2018 (da gennaio a dicembre) e 3.279 nel 2019 (gennaio e febbraio). La distribuzione tra residenti e non residenti è stata la seguente:

  • 2018: 27.408 sanzioni residenti, 45.834 sanzioni NON residenti;
  • 2019: 905 sanzioni residenti, 2.374 sanzioni NON residenti.

Le multe staccate agli olbiesi, durante il primo anno di esercizio (che è stato il periodo più critico), sono state poco più del 30%. I numeri qui elencati sono del Comune di Olbia e sono stati ottenuti con un accesso agli atti.

Nizzi: c'era scritto Alt. Vero, ma il giudice ha ritenuto ugualmente "Varco Attivo/Varco non attivo" non adeguatamente comprensibile.

Terza dichiarazione di Nizzi: "In tutte le sentenze è sempre stato omesso il fatto che ci fosse stato scritto Alt".

Vero. Il Giudice di Pace non si è soffermato sulla parte "Alt", ma si è concentrato su "Varco attivo/Varco non attivo" considerando queste due locuzioni fraintendibili. Non solo: lo stesso Ministero, lo scorso giugno 2019, ha inviato a tutti i Comuni una nota chiedendo di cambiare la dicitura che deve essere bilingue per i comuni turistici come quello olbiese.

Nizzi: sulla Ztl abbiamo fatto bene. No, una Ztl perfetta non avrebbe generato tutte queste sentenze di annullamento.

L'ultima dichiarazione del sindaco Nizzi è la seguente: "Parlare fa bene, soprattutto quando siamo in campagna elettorale e qualcuno vorrebbe dire che hanno sbagliato tutto. Noi ancora oggi siamo convinti di aver fatto bene, sono fermamente convinto che abbiamo fatto bene, non c'è da ritirare nessun provvedimento perché quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto nel rispetto delle leggi dello Stato. E poi vedremo se ci sono le condizioni per fare ricorso o meno".

Se la Ztl realizzata concretamente dal Comune fosse stata perfetta come asserisce Nizzi, il Giudice di Pace non avrebbe annullato le multe per le quali è stato fatto ricorso e per le quali vi erano le condizioni di annullamento. Di fatto, con il "cambio/aggiunta cartelli" e con le nuove indicazioni del Ministero, sono stati superati i problemi.

La Ztl di per sé è una risorsa, siamo d'accordo con Nizzi: diciamo che avrebbe potuto partire in modo diverso se si fosse prestato attenzione ai dettagli scritti nei documenti.

Insomma, sulla Ztl le cose sono chiare, ma la chiarezza arriva dai documenti e non dalla politica.

Lasciamo in dote ai nostri lettori tutti gli articoli di approfondimento dedicati al tema in questione dal aprile 2018 a maggio 2019.