Thursday, 18 April 2024

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Censura Olbia.it: la fuga di Nizzi e il dossier del Presidente Mura, NON super partes

Censura Olbia.it: la fuga di Nizzi e il dossier del Presidente Mura, NON super partes
Censura Olbia.it: la fuga di Nizzi e il dossier del Presidente Mura, NON super partes
Angela Galiberti

Pubblicato il 05 April 2018 alle 13:07

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Sindaco assente, un dossier su Olbia.it, le "pressioni" ai consiglieri, il tentativo di "sviare" il voto da parte del presidente Mura.

Da 47 giorni la testata giornalistica Olbia.it è esclusa dalla mailing list del Comune di Olbia e continuerà ad esserlo ancora per chissà quanto altro tempo.

Ieri il Consiglio Comunale ha bocciato, a colpi di maggioranza (unico "dissidente": Bastianino Monni), la nostra riammissione nella lista delle testate "accreditate": il tutto di fronte ai massimi esponenti della stampa sarda Francesco Birocchi (presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Sardegna) e Celestino Tabasso(presidente dell'Associazione Stampa Sarda).

Uno spettacolo avvilente per chi, come noi e come tantissimi altri, crede nella democrazia e nel valore universale della libertà di stampa. Un valore che, ieri, è stato calpestato.

A fare rumore è stato l'assordante silenzio profuso dal sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che ha abbandonato la sua maggioranza con in mano una grossa patata bollente e che ha disertato il confronto pubblico su un tema così importante.

Ancora più rumore hanno fatto gli interventi del non-super-partes Presidente del Consiglio Comunale, Giampiero Mura, con il suo dossier su Olbia.it composto da articoli pubblicati dalla nostra testata, debitamente "analizzati" a mo' di "processo" dal presidente ben sapendo che non ci era concesso replicare o intervenire, e da una lettera di Giovannelli sull'intitolazione della scuola di via Veronese (finanziata con i soldi della Qfe) alla madre dell'emiro del Qatar che nulla aveva a che fare con l'oggetto della mozione. Il tutto condito da quelle che potremmo definire arrampicate sugli specchi e pesanti tentativi di sviare l'essenza stessa del voto e il suo focus, cioè la nostra epurazione dalla mailing list.

E' stato detto che, con alcuni dei nostri articoli, avremmo operato una sorta di "intrusione" nella vita politica dei consiglieri, i quali si sarebbero sentiti "pressati" dalle nostre parole. Non solo: Mura ha dichiarato che ha anche pensato di scrivere una nota di biasimo nei confronti della nostra testata.

Affermazioni gravi, queste, che non possiamo che rispedire al mittente semplicemente perché non abbiamo questo "potere" né lo desideriamo. Il nostro unico potere, la nostra unica "arma", è la penna: penna che dobbiamo usare seguendo i Codici deontologici e la legge, anche quando esprimiamo un'opinione che può essere o non essere gradita.

Il nostro scopo non era certamente quello di influenzare il voto dei consiglieri, ma di avvertire i nostri lettori che avremmo seguito la votazione e li avremmo informati sul risultato, qualunque fosse stato: del resto è proprio ai lettori/elettori che i politici devono rendere conto e la stampa libera serve proprio a questo.

Gli unici a subire pressioni reali, alla fine dei conti, siamo stati noi: quando abbiamo pubblicato il sondaggio dello scandalo ci è stato detto chiaramente di toglierlo, pena l'esclusione dalla mailing list. Noi abbiamo scelto di tenere la schiena dritta: il resto è Storia.