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Olbia, continua la battaglia dei mari: Nizzi ricorre al Consiglio di Stato

Olbia, continua la battaglia dei mari: Nizzi ricorre al Consiglio di Stato
Olbia, continua la battaglia dei mari: Nizzi ricorre al Consiglio di Stato
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 June 2018 alle 13:14

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Olbia, 19 giugno 2018 - Era l'estate del 2017 quando il sindaco Settimo Nizzi nominò se stesso come componente del Comitato di Gestione dell'Autorità Portuale Mare di Sardegna: l'organo che governa il maxi ente, con sede a Cagliari e presidente Massimo Deiana, che governa a sua volta tutti i porti dell'Isola (compreso quello di Olbia).

Una sorta di auto-nomina che fece scalpore, almeno a livello politico, e che ha avuto strascichi giudiziari davanti al Tar della Sardegna. Sì, perché in data 26 Febbraio 2018 è pervenuta al Comune di Olbia una nota dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna con la quale l'ente comunicava la decadenza della nomina di Nizzi a componente del Comitato di Gestione (nomina originariamente accettata con il decreto 93 del 15/11/2017 del Presidente della Port Authority).

Il Comune di Olbia, a quel punto, è ricorso al Tribunale Amministrativo per far valere le sue ragioni e far sospendere in via cautelare la predetta nota (protocollo 25328) con la quale veniva fatta decadere la nomina del Sindaco all'interno del Comitato di Gestione.

Il 16 maggio è arrivata la risposta del Tar con la sentenza 132/2018, la quale ha respinto l'istanza cautelare.

"Ritenuto che l’istanza cautelare difetti sotto il profilo delfumus boni iuris, in quanto la norma richiamata dall’Amministrazione risulta riferibile al caso di specie e ostativa alla permanenza nell’incarico di cui si discute, oltre che esente dalle censure di costituzionalità sollevate dal ricorrente se non altro perché coerente con il vigente sistema normativo in materia di incompatibilità e inconferibilità degli incarichi pubblici", si legge nella sentenza 132/2018 del Tar della Sardegna.

La battaglia dei mari non è, però, finita qui. Il Comune di Olbia, con la delibera 198 del 14 giugno 2018, ha deciso di ricorrere in appello al Consiglio di Stato.

La nota che ha fatto decadere la nomina del sindaco Nizzi nel Comitato di Gestione dell'Autorità portuale, come si legge nella delibera 198, si rifàalla Riforma introdotta con il D.Lgs 232 del 13.12.2017contenente “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4.8.2016, n. 169” che è entrata in vigore il 24 febbraio 2018 e al il cui articolo6 c. 1 lett. d prevede che:

  • "Nonpossono essere designati e nominati quali componenti del Comitato dicui al comma 1, lettere b), c) e d) coloro che rivestono incarichi dicomponente di organo di indirizzo politico, anche di livelloregionale e locale, o che sono titolari di incarichi amministratividi vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati incontrollo pubblico. I componenti nominati che rivestono i predettiincarichi decadono di diritto alla data di entrata in vigore dellapresente disposizione. Il regime di inconferibilità opera anche peril periodo successivo alla cessazione dell'incarico".

"Richiamato il decreto n. 93 del 15.11.2017 con il quale il Presidente dell’Autorità di SistemaPortuale del Mare della Sardegna nominava i componenti del Comitato di Gestione, tra i quali ilDott. Settimo Nizzi", preso atto sia della nota che della sentenza del Tar, "Rilevato che il Sindaco ha espresso la volontà di procedere con gli adempimenti necessari per lapredisposizione dell’appello avverso la predetta cautelare nanti il Consiglio di Stato per difendere leragioni dell’Amministrazione", il Comune di Olbia propone:

  • "Di autorizzare la proposizione all’appello indicato in premessa finalizzato all’annullamento e/oalla riforma dell’ordinanza n. 132/2018 emessa dal Tar Sardegna";
  • Di dare atto che il Dirigente del Settore Legale è competente a porre in essere tutti gli ulterioriadempimenti che saranno necessari, in virtù di quanto previsto dal Regolamento dell’UfficioLegale approvato con deliberazione della G.C. n. 393 del 16.12.2003";
  • "Di dichiarare la deliberazione, stante l’urgenza di provvedere, immediatamente eseguibile".
Dunque, la battaglia per i mari olbiesi si sposta al Consiglio di Stato.