Olbia. Due anni di reclusione con la condizionale e 10 mila euro di risarcimento danni alla vittima, è questo quanto disposto dal tribunale di Tempio Pausania per F. D. accusato di violenza sessuale per aver molestato una sua dipendente con palpeggiamenti e baci senza nessun consenso.
Il verdetto è stato emanato dal tribunale in seduta collegiale presieduta dal presidente Giuseppe Magliulo. La vittima, assistita dall’avvocata Giovanna Porcu, si era costituita parte civile al processo.
Coem racconta
La Nuova Sardegna i fatti oggetto del processo risalgono al 2008. Secondo le accuse il 58enne olbiese in più occasioni avrebbe costretto la cameriera a subire atti sessuali con baci e palpeggiamenti non consenzienti in luoghi lontano da occhi indiscreti o telecamere di videosorveglianza. Una condizione che ha portato la vittima ad una profonda prostrazione anche per la paura di perdere il posto di lavoro nel caso si fosse ribellata, fino a quando avrebbe deciso di rivelare tutto al proprio genitore ed infine a sporgere denuncia ai carabinieri.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, durante il processo, l'avvocato difensore del 58enne, Angelo Merlini aveva chiesto l’assoluzione del titolare del bar evidenziando l'assoluta mancanza di testimoni, inoltre il difensore aveva rimarcato che tra i due vi fossero delle tensioni per motivi di lavoro. Il pubblico ministero Rossella Spano aveva chiesto per l'imputato olbiese la condanna a 3 anni e quattro mesi di reclusione, richiesta confermata anche dalla parte civile. Infine il verdetto l'8 settembre con pena più leggera.