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Olbia, minacce a Federbalneari: querelato consigliere comunale, aperta inchiesta

Olbia, minacce a Federbalneari: querelato consigliere comunale, aperta inchiesta
Olbia, minacce a Federbalneari: querelato consigliere comunale, aperta inchiesta
Angela Galiberti

Pubblicato il 28 May 2020 alle 20:31

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Olbia, 28 maggio 2020 - La Procura della Repubblica di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo sulla querela presentata nei giorni scorsi da Federbalneari e dal segretario regionale Claudio Maurelli per delle presunte minacce che sarebbero state rivolte da un consigliere comunale all'associazione e ad alcuni associati nei giorni successivi al consiglio comunale del 29 aprile: l'assise tristemente nota per l'ingiuria contro la consigliera Patrizia Desole, gli insulti (con scuse poi accettate) del sindaco Nizzi al consigliere Davide Bacciu e la mozione in favore dell'estensione delle concessioni balneari.

La mozione proposta dal consigliere Bacciu (Progetto Olbia), che sposava le tesi del sindacato Federbalneari circa la legittimità dell'estensione delle concessioni, venne bocciata dalla maggioranza che sostiene il sindaco Nizzi, da sempre critico contro questa legge nazionale. Per il sindaco di Olbia, infatti, bisogna rispettare la direttiva europea Bolkestein e mettere tutto a bando. Opinione, quella del sindaco, più che legittima ma isolata in Forza Italia a livello regionale e nazionale, tant'è che persino autorevoli esponenti azzurri - come Maurizio Gasparri - hanno più volte criticato la posizione del sindaco di Olbia.

La mozione bocciata non piacque al mondo balneare - si tenga presente che il caso Olbia è seguitissimo a livello nazionale dall'intera categoria -, tant'è che qualche giorno dopo il 29 aprile spuntarono sui social dei santini che ritraevano il sindaco Nizzi e, a turno, i consiglieri che votarono contro la mozione. Nel santino si leggeva uno slogan: "Hanno votato no alla salvezza delle spiagge della Sardegna; hanno votato contro la legge 145/2018; hanno votato no alla salvezza di 300 famiglie di lavoratori in Sardegna". Queste immagini, una volta sui social, vennero condivise da molte persone, tra cui alcuni balneari con relativi commenti negativi.

In questo contesto, molto caldo, sarebbero maturate le presunte minacce. Secondo quanto riferisce la querela, uno dei consiglieri ritratti in queste immagini non avrebbe gradito il "santino" e i relativi commenti negativi, e così avrebbe contattato l'associazione per protestare contro l'accaduto. I toni poi si sarebbero scaldati e oltre alle minacce di morte, sarebbero stati dati dei consigli sullo staccarsi dalle posizioni più critiche e sul privarsi di un alleato molto forte.

Ovviamente, tutto ciò riferito nella querela andrà attentamente verificato e comprovato: l'indagine è partita e tocca alla Procura dipanare la matassa e capire se la denuncia è fondata.

Il consigliere di maggioranza querelato è Tore Pinna, che viene difeso dall'avvocato Angelo Merlini: al momento la difesa non ha rilasciato dichiarazioni.

In attesa degli approfondimenti della Procura è la parte che ha denunciato il tutto. A difendere Federbalneari è l'avvocato Paolo Spano. "La querela è stata presentata per motivi di cautela - ha spiegato l'avvocato Paolo Spano, che segue il caso per conto di Federbalneari e del Segretario Claudio Maurelli -. Il problema nasce nel momento in cui si supera la dialettica politica e si va su altri profili. Da questo punto vista c'è stata per l'associazione, la necessità di presentare una querela. Sarà poi la Procura ad approfondire".

Di poche parole il segretario Maurelli: "Non potevamo rimanere in silenzio, l'omertà a Olbia è finita".

Ora tocca al procuratore Capasso e al suo staff fare luce su questo caso che è stato reso pubblico dalla giornalista olbiese Tiziana Simula sulla Nuova.