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Olbia, milanese scrive a Solinas: "serve consapevolezza, non terrorismo psicologico"

Olbia, milanese scrive a Solinas:
Olbia, milanese scrive a Solinas:
Olbia.it

Pubblicato il 29 May 2020 alle 10:55

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Olbia, 29 maggio 2020 - Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Simona, milanese con seconda casa in Sardegna particolarmente attenta alle vicende sarde. La donna comprende le motivazioni del Presidente della Regione sarda, ma ha forti dubbi sul cosiddetto "passaporto sanitario" e sulla sua applicazione non solo sui turisti, ma anche sulle tante persone (residenti o domiciliati) che si spostano più volte nel corso dell'anno tra la penisola e la Sardegna (non solo per lavoro o per salute, ma anche per semplici questioni personali o diletto).

CARO PRESIDENTE SOLINAS DOVREMO TUTTI IMPARARE A CONVIVERE CON QUESTO VIRUS. NO TERRORISMO PSICOLOGICO MA CONSAPEVOLEZZA E PROMOZIONE DI STILI DI VITA RESPONSABILI

Buonasera,

ho deciso di scrivere questa lettera dopo aver letto in questi giorni tante dichiarazioni del presidente della Regione Christian Solinas relative all’arrivo dei turisti in Sardegna. Faccio subito una premessa, sono milanese e posseggo una seconda casa sull’isola, per cui ho seguito e seguo il tutto con molta attenzione. Capisco le preoccupazioni del Presidente nel voler salvaguardare la salute dei suoi cittadini, forse però dovrebbe documentarsi meglio su quello che realmente può garantire la negatività al virus prima, durante e dopo la vacanza del turista sull’isola.

Invito per questo il Presidente a leggere un’interessantissima intervista al professor Alberto Mantovani, autorevole scienziato di fama internazionale, pubblicata sul Corriere della Sera, dal titolo: “Il test che trova gli anticorpi non è sufficiente per escludere un altro contagio”. Penso invece che sia più proficuo parlare di consapevolezza e responsabilità del turista e degli abitanti dell’isola invitando tutti al rispetto delle disposizioni sanitarie, ad oggi le più efficaci, anche perché, caro Presidente Solinas, che piaccia o no, noi tutti dovremo imparare a convivere con questo virus, non potremo stare in lockdown fino alla scoperta del vaccino.

La salvaguardia della sua gente e dell’economia della sua isola non può che passare da qui, dalla maturità che ognuno di noi deve sviluppare, non abbiamo bacchette magiche per debellare, ad oggi, questo virus. E l’esempio deve partire proprio da Lei, che governa, che deve trasmettere consapevolezza del problema e infondere sicurezza promuovendo stili di vita responsabili e non continuando ad alimentare terrorismo psicologico dando l’idea di essere Lei il primo a non voler accettare che con questo virus dovrà comunque imparare a convivere, sempre naturalmente rispettando le disposizioni sanitarie.

La sua isola, come tutta l’Italia, nessuno escluso, ha bisogno del turismo e dell’indotto economico che crea, l’autunno e l’inverno si prospettano difficili per tutti e la Sardegna non sarà certo esclusa dalle future difficoltà.

La compagnia aerea Ryanair, ad esempio, ha annunciato che molti inglesi stanno prenotando i loro voli diretti in Italia, vuole che vadano in altre regioni?

Invece sia chi dalla Sardegna vorrà raggiungere le altre regioni italiane sia chi poi rientrerà nell’isola dovrà seguire lo stesso iter che Lei richiede ai turisti in arrivo? Infine chi ha una seconda casa e non potrà usufruirne per le difficoltà che si stanno creando (ad esempio, chi solitamente sbarca sull’isola 3-4 volte in un’estate, cosa dovrà fare ogni volta?) sarà disposto a pagare quest’anno imu, tari ecc…

Cordialità.

Simona