Friday, 19 April 2024

Informazione dal 1999

Eventi, Annunci

Olbia, l'amore e l'arte come linguaggio universale: ecco Matteo Giorgioni e Lisa Frassi

Olbia, l'amore e l'arte come linguaggio universale: ecco Matteo Giorgioni e Lisa Frassi
Olbia, l'amore e l'arte come linguaggio universale: ecco Matteo Giorgioni e Lisa Frassi
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 September 2018 alle 14:03

condividi articolo:

Olbia, 22 settembre 2018 - Metti un pianoforte accordato alla frequenza 432Hz - l'accordatura aurea o verdiana, aggiungi una voce splendida, mescola la passione e l'amore, unisci questo tutto a un luogo fantastico: questa è, in breve, la ricetta meticolosa e perfetta di Sacre Armonie, l'evento ideato da Matteo Giorgioni e Lisa Frassi per il loro Jyotishmati: un progetto in cui l'arte si unisce a un'idea molto spirituale di amore (per sé, per la natura, per il tutto) in un'ottica di puro relax, ma anche di pulizia della mente.

Il prossimo concerto "Sacre Armonie" si svolgerà domani, a partire dalle 17:30, presso la Tomba dei Giganti di Su Monte e s'Abe a Olbia. Non è la prima volta che questi due eccellenti artisti suonano in questo luogo così particolare. Ogni volta si rinnova una magia: quella che solo l'arte e la musica possono creare.

Matteo Giorgioni e Lisa Frassi, hanno una storia particolare e un curriculum professionale pesante. Lui è uno storico, è presidente e fondatore di un'associazione che porta avanti progetti in una favela brasiliana (Macondo Suoni di Sogni) ed è un compositore libero, diplomato in conservatorio in Arrangiamento e composizione, ed è stato anche allievo di Luis Bacalov (premio Oscar per la soundtrack de "Il postino) in un corso di perfezionamento tenuto a Siena nel 2012. Lisa Frassi, invece, è psicoterapeuta (con master in Psico-oncologia), scrittrice (ha pubblicato due libri) e cantante.

Entrambi, uniti da un sodalizio che va oltre l'arte e la musica, hanno scelto di vivere in Sardegna ed è qui che il loro progetto artistico mette le ali.

"In Sardegna la Natura è la vera protagonista: ti sussurra, ti indica direzioni da seguire, si rivela in tutta la sua autenticità e dirompenza. E' un'isola infinita; non basta di certo una vita per scoprirla e vi si può trovare di tutto, da sorgenti di acqua dolce a spiagge incredibili, da monti da scalare a fiumi da percorrere, un'isola la cui gente è legata indissolubilmente con le proprie tradizioni indistruttibili come il granito di cui la zona in cui abbiamo scelto di trasferirci è permeata - spiega Matteo Giorgioni -. Abbiamo il privilegio della musica, grazie alla quale riusciamo in un qualche misterioso modo ad entrare velocemente nel cuore delle persone, accelerando processi relazionali. La Sardegna è per noi grande fonte d'Ispirazione e anche la più grande fatica qui, viene percepita come più leggera e il mare in questo aiuta, sia attraverso uno sguardo, un bagno o una tavola da surf.Infine l'Archeologia caratterizza questo luogo in modo esclusivo tra certezze assolute e affascinante mistero".

In questi anni, Matteo e Lisa si sono esibiti un po' ovunque e molto spesso in luoghi magici e particolari. "Come alcuni sostengono che sia la Sardegna a scegliere e non viceversa, così credo avvenga anche per i luoghi in cui ci esibiamo. Seguiamo istintivamente gli inviti che riceviamo e può così accadere di riempire piazze cittadine, come suonare in un ristorante o in un locale, scuole di yoga, sale consigliari, auditorium, musei o teatri; ma di certo sempre luoghi in cui la gente sia disposta a mettersi in ascolto. Si tratta di un ascolto duale: esterno ma anche interno, il tipo di musica che facciamo, unendo testi antichi sacri con melodie originali al pianoforte di stampo classico-pop vicine al minimalismo, permette alle persone di scivolare dolcemente nella propria intimità, porsi delle domande o trovare risposte e il più delle volte trasformare delle semplici intenzioni in azioni. In tutto questo di certo, luoghi all'aperto, immersi nella natura o in particolare siti archeologici come quello di domenica prossima aiutano questo processo enfatizzando sia la performance che il luogo ospitante".

L'aspetto più caratteristico del progettoJyotishmati è certamente la spiritualità: Matteo accompagna con le sue melodie al pianoforte, con una grazia e un coinvolgimento sinceramente toccante, i mantra interpretati con trasporto e devozione da Lisa. Durante l'esibizione è come se si assistesse a una danza, una danza spirituale dove l'amore trionfa su tutto il resto.

"Io credo che la fede sia tutto e l'amore sia il fine. Per una tribù dei nativi d' America la sacralità della vita stava in questa trinità: Credere, Fare, Creare. In base a quello che si crede, si fanno delle azioni che creano la propria vita - spiega il compositore -.Ritengo quindi che il linguaggio universale della spiritualità sia unicamente il fine ultimo dell'Amore, vivere nel rispetto totale degli altri e della Natura che ci circonda. L'essere umano è di passaggio e a un ciclo di vita molto breve rispetto a vari elementi presenti in Natura e solo per questo credo ci si debba rivolgere verso la Terra che ci ospita in maniera devozionale e umile, esserle grati per tutto quello che incondizionatamente ci offre. La via della spiritualità dovrebbe condurci a comprendere l'importanza dell'amore incondizionato e la musica in questo può sorreggerci come uno sguardo attento di un padre e aiutarci come una carezza di una madre".

Il loro linguaggio artistico, così caratteristico, esprime una universalità che trascende la storia di ognuno, le esperienze personali, i limiti che ci autoimponiamo e le nostre stesse credenze. Va oltre, come solo l'amore può fare.