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Cronaca

Olbia, lotta alla prostituzione: encomio per un carabiniere

Olbia, lotta alla prostituzione: encomio per un carabiniere
Olbia, lotta alla prostituzione: encomio per un carabiniere
Angela Galiberti

Pubblicato il 02 October 2017 alle 11:32

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Olbia, 02 ottobre 2017 - Che la prostituzione sia un problema enorme, sotto diversi aspetti, gli olbiesi lo sanno bene. Tra piccole "cittadelle" del "sesso" (se così vogliamo definire l'acquisto del corpo di una persona, spesso costretta) e veri e propri "mercati" a cielo aperto, la prostituzione in città è un fiorente settore economico che trova linfa vitale ai margini della società civile e vive nell'illegalità.

L'ordinanza anti-prostituzione voluta dalla ormai ex giunta Giovannelli è ancora in vigore, meno forte è l'azione che su questo fronte può attuare la Polizia Locale olbiese (attualmente a corto di agenti). Per questo motivo, è importantissimo l'apporto che le forze dell'ordine stanno dando alla città con azioni mirate volte al contrasto dello sfruttamento della prostituzione. Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha così voluto ringraziare a nome di tutta la città Fabio Brondi, un appuntato scelto del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Olbia che si sta distinguendo particolarmente in questo settore di indagine. "Desidero esprimere un vivo ringraziamento da parte di questa amministrazione comunale per l'impegno e la dedizione dimostrata nello svolgimento del suo lavoro, in particolare per l'attività di contrasto alla prostituzione - scrive il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, nell'encomio -. I 36 verbali da lei redatti da quando ho l'onore di essere Sindaco della città di Olbia, testimoniano la dedizione che contraddistingue la sua attività".

Indagare contro la prostituzione e applicare l'ordinanza in vigore non è affatto semplice. Lo sfruttamento della prostituzione è uno dei settori "economici" più redditizi per la criminalità organizzata e le sue ramificazioni sono infinite e imponenti. La mafia nigeriana, per esempio, ha utilizzato per mesi il traffico di esseri umani dalla Libia all'Italia per rifornire le strade italiane (e non solo) di donne e di minorenni (molto spesso giovanissime). Questo traffico, che sul territorio diventa una vera e propria schiavitù con tanto di stupri e violenze di vario genere, è stato scoperto e contrastato grazie a numerose operazioni che hanno visto protagonisti sul territorio nazionale (e sardo) la Polizia di Stato e i Carabinieri.