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Cronaca

Olbia, lotta al randagismo: via alla campagna sterilizzazioni

Olbia, lotta al randagismo: via alla campagna sterilizzazioni
Olbia, lotta al randagismo: via alla campagna sterilizzazioni
Angela Galiberti

Pubblicato il 09 March 2015 alle 14:00

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Olbia, 09 Marzo 2015 - Nuova campagna anti-randagismo nel Comune di Olbia. Grazie ad un progetto ideato dalla Lida, che gestisce il rifugio "I Fratelli Minori", ad Olbia parte la campagna sterilizzazioni gratuite per i cittadini meno abbienti. Il tutto in collaborazione con la Asl 2 di Olbia e l'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune olbiese guidato da Rino Piccinnu. La campagna è rivolta ai cani e ai gatti di proprietà di cittadini residenti ad Olbia con reddito familire complessivo (ISEE) non superiore a 25'000 euro, titolari di pensione minima o pensione sociali, disoccupati o non occupati. Gli animali dovranno essere in regola con l'iscrizione all'anagrafe. Le operazioni verranno eseguite nell'ambulatorio della Lida, situato in zona Colcò nell'area del canile, grazie all'intervento di un'associazione tedesca. Per accedere al servizio è sufficiente compilare un modulo che si può scaricare dal sito internet del Comune di Olbia o da quello della Lida Olbia, oppure si può ritirare all'assessorato alle Politiche Sociali (Delta Center, secondo piano). La precedenza verrà data ai cittadi con reddito più basso e a quelle con più di un animale. L'obiettivo della campagna di sterilizzazione è quello di fendere un colpo mortale al randagismo. Questa piaga sociale si può sconfiggere solo in 2 modi: educando le persone e sterilizzando i cani di proprietà. Ad Olbia il randagismo è diventato un problema molto serio. In proporzione, Olbia ha molti più cani e più gatti di quanti ce ne siano a Cagliari o a Sassari. L'Anagrafe Canina gestita dalla Asl 2 conta quasi 15mila cani per un totale di circa 6000 proprietari. L'anagrafe non conta, ovviamente, gli animali non censiti - i quali sono tantissimi, come può testimoniare la Lida di Olbia che nel suo canile dà ospitalità a circa 800 cani. "Stiamo facendo un percorso - ha detto Rino Piccinnu, assessore alle Politiche Sociali -. Abbiamo approvato il regolamento per le colonie feline e i cani di quartieri e stiamo provvedendo al censimento. Le colonie censite sono 5, quelle in fase di registrazione sono altrettante. La stessa cosa vale per i cani di quartiere. Il problema sono gli animali vaganti che ad Olbia sono tantissimi. Il randagismo è un problema sociale e tocca le persone. Pensiamo alle malattie, alle aggressioni o agli incidenti stradali". Il problema è serio e ne sa qualcosa Cosetta Prontu che quasi ogni giorno "raccatta" cucciolate abbandonate che provengono al 100% da cani di proprietà non sterilizzati. "La sterilizzazione non è un atto contro natura. Con la sterilizzazione risolvi un problema, evitando così l'arrivo di cucciolate indesiderate - ha detto Cosetta Prontu -. Sabato scorso, in corso Vittorio Veneto, abbiamo trovato una cassetta con sei cuccioli che hanno meno di un mese d'età. I sistemi che funzionano sono quelli del nord Europa dove la sterilizzazione degli animali di proprietà è obbligatoria e dove i cani stanno nei canili per situazioni particolari. Paesi come la Germania dove per avere un pitbull hai bisogno di un patentino e dove gli allevamenti sono certificati, non come qua dove chiunque può avere un pitbull senza alcun controllo e dove la gente si fa l'allevamento casalingo senza controlli sanitari e vaccini". Uno j'accuse che ha trovato una spalla nella Asl 2 Olbia, con il dottor Walter Gaetani. "C'è anche un problema di educazione - ha sottolineato il dottor Walter Gaetani -. Gli animali vanno tenuti bene, soprattutto dal punto di vista sanitario per evitare alcune malattie. Ad Olbia abbiamo un grosso problema ad esempio con la leishmaniosi, ma non solo". La mancata profilassi vaccinale, il non portare il cane dal veterinario, la poca igiene, la riproduzione incontrollata degli animali sono fattori di rischio anche per la salute pubblica. E' evidente che serve una maggiore incisività sul fattore educazione per spezzare la catena. Per quel che riguarda i gatti, ad esempio, ci sono tantissimi esemplari affetti da FIV che continuano ad accoppiarsi, passando così la malattia ad altri animali. La sterilizzazione viene vista come un atto contro natura o peggio come una cosa troppo costosa. In realtà, i costi del randagismo sono molto più elevati del costo di una sterilizzazione: basti pensare ai fondi per canili, magari in zone dove la criminalità gestisce "il mercato" o al costo delle vaccinazioni per una cucciolata di sei gattini o cagnolini. Inoltre, far vivere centinaia di cani in un canile per tutta la vita è decisamente più grave e contro natura di un'operazione praticamente di routine. Il problema è culturale e dunque serve l'intervento della politica. "Stiamo lavorando ad un regolamento generale sugli animali, facendo attenzione a situazioni particolari visto che Olbia è spesso visitata dai circhi equestri - ha detto Rino Piccinnu -. Del regolamento si sta occupando la commissione competente, l'assessorato prenderà visione del testo una volta finito. E' chiaro che serve una parte dedicata all'educazione della cittadinanza".