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Olbia, Li Gioi lancia allarme: "a Spiritu Santu i rifiuti di mezza Sardegna?"

Olbia, Li Gioi lancia allarme:
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Olbia.it

Pubblicato il 24 July 2019 alle 17:27

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Olbia, 24 luglio 2019 - La discarica di Spiritu Santu, che si trova nel territorio comunale di Olbia, torna a far parlare di sé.

Ieri, in Consiglio regionale, sono state discusse le interpellanze di Roberto Li Gioi (M5S) e Dario Giagoni (Lega).

Durante la presentazione delle interpellanze e, in particolare, durante la replica al consigliere Li Gioi, l 'assessore regionale all'Ambiente Lampis ha dato una notizia importante.

La proposta avanzata dal Cipnes, l'ente che gestisce la discarica, a quanto pare potrebbe essere ritenuta "coerente con la pianificazione regionale, la quale prevede in particolare un ampliamento della discarica di Spiritu Santu per far fronte al fermo impianti del termovalorizzatore di Macomer cui andranno conferiti i rifiuti indifferenziati della Provincia di Sassari e della Provincia di Nuoro”.

A quel punto ha risposto il consigliere Li Gioi:“E’ proprio così assessore? Davvero la discarica di Spiritu Santu dovrà farsi carico di un ulteriore e immensa valanga di rifiuti proveniente dai Comuni di metà Sardegna?”.

“Se così fosse, quella che è già una bomba ecologica che ha determinato danni irreparabili ad un territorio che era un gioiello naturale di rara bellezza - ha detto il consigliere regionale olbiese -, assumerebbe dimensioni gigantesche e insostenibili per gli abitanti delle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo, vittime esasperate di un modus operandi inaccettabile che li ha visti subire per decenni angherie inenarrabili, mentre osservavano impotenti l’elevarsi di questa montagna di rifiuti”.

Li Gioi nel suo intervento di ieri si è rivolto all’assessore all’Ambiente Lampis per chiedere spiegazioni in merito a un ulteriore e recente finanziamento di oltre un milione di euro per Spiritu Santu e soprattutto, ha chiesto all’assessore se sia al corrente “degli spaventosi risultati delle analisi dei pozzi piezometrici effettuati dalla ditta incaricata dallo stesso Cipnes, la Eurolab di Milano, che certifica costantemente la non conformità dei valori di ferro, manganese, cloruri e sodio presenti in quantità spropositate nelle acque sotterranee della zona su cui sorge la discarica”.