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Cronaca

Olbia, le salvano la vita dopo anni di cure sbagliate: "Grazie dottori olbiesi"

Olbia, le salvano la vita dopo anni di cure sbagliate:
Olbia, le salvano la vita dopo anni di cure sbagliate:
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 March 2019 alle 13:27

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Olbia, 22 marzo 2019 - "In quell'ospedale ci sono tante persone speciali, io lo posso confermare": è così che Silvia Usai descrive il Giovanni Paolo II di Olbia, un nosocomio spesso ingiustamente criticato.

La signora Usai, infatti, desidera ringraziare con tutto il suo cuore il personale medico e infermieristico olbiese che non solo le ha risolto un grosso problema di salute, ma che nel corso degli anni l'ha assistita e supportata dolcemente nel suo calvario.

Un calvario iniziato durante l'infanzia e proseguito, incessantemente, per tutta la vita finché la donna non ha incontrato a Olbia le persone giuste che l'hanno saputa ascoltare. Si tratta, insomma, di una patologia fortemente invalidante se non individuata in modo corretto.

"Per una vita sono stata curata in maniera sbagliata - spiega Silvia Usai -, le cure erano molto pesanti, sono stata anche curata in famosissimi centri ma senza risolvere niente. Finché non ho incontrato il dottor Alfonso Vargiu, anestesista, e il dottor Guido Marongiu, neurologo".

La donna è stata sottoposta a cure particolarmente dure:continue flebo di cortisone e morfina senza, però, mai beneficio.

L'incontro con il dottor Vargiu, per Silvia Usai, è stato salvifico: è lui che, ascoltando con attenzione le parole della paziente e leggendo le cartelle cliniche, ha avuto una intuizione che si è rivelata positiva e che poi è stata supportata anche dal neurologo Marongiu.

Anche in questo caso si trattava di una cura pesante, ma gli effetti sono stati incredibili.

"Con le altre cure stavo bene un paio di giorni e poi tornavo a soffrire, finendo al Pronto Soccorso - spiega la donna -. Con questa cura ho iniziato a stare bene subito".

"A volte si incontra la persona giusta ed è stato così, per me. In questo ospedale ci sono persone speciali. Per me è doveroso ringraziare tutto il Reparto di Terapia del Dolore del Giovanni Paolo II e voglio ringraziare anche tutte le infermiere del Pronto Soccorso di Olbia che in questi anni mi hanno supportata. Devo tanto a questo ospedale. Grazie per avermi restituito una vita normale ", conclude Silvia Usai.