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Cronaca

Olbia. Come cambia il lavoro: poche tutele sociali per i lavoratori

Olbia. Come cambia il lavoro: poche tutele sociali per i lavoratori
Olbia. Come cambia il lavoro: poche tutele sociali per i lavoratori
Olbia.it

Pubblicato il 26 August 2017 alle 13:31

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Olbia, 27 agosto 2017 - Quanto è cambiato il lavoro in Gallura? Tanto: lo sa bene la Cgil Gallura guidata da Luisa Di Lorenzo e lo sa bene la sua Funzione Pubblica, coordinata da Luisella Maccioni. Pubblichiamo, in modo integrale, le riflessioni della Cgil sui cambiamenti del lavoro.

È nel periodo estivo che ci si accorge di come è cambiato il lavoro e come è cambiata la condizione dellavoratore; un salto politico ma anche morale che ha spostato il soggetto dal lavoratore all’impresa e che,facendosi scudo della crisi economica, ha messo da parte quasi tutte le tutele sociali costringendo ilavoratori ad essere impiegati con regimi di orari e di carichi di lavoro similari a quelli antecedenti loStatuto dei lavoratori, ed è in questo contesto di pieno regime liberistico che il maggiore sfruttamento dellavoro si annida all’interno di buona parte dei servizi pubblici e degli appalti pubblici: infatti andiamo dallecarenze di organico ormai endemiche nella sanità, all’applicazione di contratti capestro nella cooperazione,ai carchi di lavoro pesantissimi nell’igiene appaltata.

Un mondo alla rovescia, ormai, dove il lavoratore ritorna ad essere lo strumento con il quale generareprofitto, con pochi diritti e molti doveri.Esempi potremmo portarne molti ma per restare ai lavoratori rappresentati da questa Categoria mettiamoal centro di questo, sintetico, ragionamento tre comparti che, non solo in questo periodo, risentono delcambio di sintonia che sta avvolgendo il mondo del lavoro.

Sanità: le pagine dei giornali si sono riempite di articoli sui lunghi tempi di attesa nei vari Pronto SoccorsoGalluresi e Sardi, ma spesso non ci si è domanda di come i vari tagli effettuati con perniciosa razionalità, daivari Governi Nazionali e Regionali, hanno colpito soprattutto il personale, hanno limitato le assunzioni ehanno di fatto posto le condizione per aumentare i carichi di lavoro del personale per poter garantire i servizi minimi essenziali; e spesso ci si trova, non solo in estate, con organici ridotti all’osso, con lavoratoristremati e quindi con difficoltà di garantire il servizio.

Igiene Ambientale: è il settore che esercita con più pervicacia il nuovo corso; carichi di lavoro quasidisumani, orari di lavoro che spesso sforano le garanzie normativa, disapplicazione quasi costante dellesicurezza e tutela sul lavoro (Dlgs 81/2008), mezzi vetusti e di frequente non idonei, e soprattutto StazioniAppaltanti (le varie Amministrazioni Locali) che non verificano il rispetto dei vari Contratti Collettivi e deglistessi Capitolati d’oneri da loro presentati; ma che si limitano soltanto a semplici richieste di intervento chespesso hanno il sapore clientelare. Mentre non si verifica con costanza proprio il servizio, che sebbeneappaltato, risulta essere sempre pubblico e deve seguire quei canoni di funzionalità e trasparenzacaratteristici di un ServizioPubblico.

Cooperazione: anche qui il ragionamento passa dalla disapplicazione dei CCNL spesso con l’attivazione di tipologie lavorative capestro e senza tutela. Ma soprattutto è il settore dove si palesa quasi costantementela mancata corresponsione degli stipendi. Quindi un settore, sebbene circondato da un aurea solidaristica,altamente indirizzato verso il profitto.

In fine il perché di queste sommarie disamine: la ragione sta proprio nel loro essere parte fondamentale del sistema di stato sociale che si sta facendo sgretolare con forte ostinazione. Sono stati “rottamati i diritti” sivalorizza esclusivamente il profitto sostenendo non l’allargamento a fasce più consistenti della popolazione,ma riducendo esponenzialmente il diritto stesso, si è sostituita la solidarietà con il “quanto costa “ , e perfinire si sta affermando nella nostra cultura l’egoismo e la solitudine di una società chiusa. In buonasostanza si sta cambiando il patto sociale senza che gli attori protagonisti: cittadini, parti sociali, lavoratoriecc, ne siano partecipi. Sono questi i punti che legano i tre comparti la loro difesa la difesa dello statosociale.

Luisella Maccioni (Fp Cgil Gallura)