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Cronaca

Olbia, la parola agli Skaters

Olbia, la parola agli Skaters
Olbia, la parola agli Skaters
Angela Galiberti

Pubblicato il 21 May 2013 alle 22:47

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Olbia - Sono passate 24 ore dall'episodio che ha reso protagonisti in negativo tre ragazzi minorenni rei di aver prima prelevato un cero da San Simplicio poi di aver imbrattato con la cera un muretto della piazza omonima per, infine, passarci sopra con lo skate. 24 ore nelle quali sul web (e non solo) è volato di tutto: parole di riprovazione sociale, insulti, giustificazioni, buonismo, inviti a punizioni corporali e così via. Ma il mondo olbiese degli stakeres come ha reagito alla notizia e alla reazione dell'opinione pubblica? A parlare per tutti, a causa del suo ruolo, è Diego Pes. Lui, con la sua associazione Downtown, gestisce lo Skatepark comunale del Fausto Noce e istruisce i giovani skaters della città di Olbia. "Noi come skaters non approviamo assolutamente quello che è successo in Piazza San Simplicio - ha dichiarato l'istruttore Diego Pes - ma non è giusto nemmeno fare di tutta un'erba un fascio". L'ignoranza, del resto, ci può essere tra i sedicenni come tra i cinquantenni. E gli skaters olbiesi ne sanno qualcosa. "Qualche anno fa - ha raccontato Pes - eravamo nel centro storico per girare un video. Avevamo tutte le autorizzazioni per farlo. Nonostante questo un signore si è messo in mezzo dicendo che non potevamo fare nulla. Abbiamo rischiato lo scontro fisico". Queste scene per gli skaters olbiesi non sono certo una rarirà. Ai più giovani, 12/13 anni, è capitato di ricevere scappellotti da sconosciuti solo per aver usato lo skate. C'è chi addirittura è stato preso per un braccio da un vigile. Il tutto per aver semplicemente usato lo skate in aree pubbliche. "Lo Skate Park è aperto a tutti - ha continuato Pes - ci sono degli orari e c'è il nostro contatto per ricevere informazioni, ma lo skate non è solo skate park". Per gli skaters è normale confrontarsi con il mondo esterno, con l'urbanità. "Noi come associazione - ha dichiarato Pes - insegnamo ai nostri allievi il rispetto dei monumenti, è una regola fondamentale". Quello che Diego Pes non ha apprezzato sono state le parole violente e spropositate volate un po' qui e un po' là. La stigmatizzazione sociale per quello che è successo era doverosa, ma la violenza verbale può portare a nuovi eccessi. Gli skaters temono, infatti, che per colpa di quel gesto vengano a crearsi situazioni spiacevoli sulla strada a causa dell'ignoranza e della prepotenza.