Saturday, 20 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Olbia, Isticadeddu: incendio alla scuola media

Olbia, Isticadeddu: incendio alla scuola media
Olbia, Isticadeddu: incendio alla scuola media
Angela Galiberti

Pubblicato il 09 July 2013 alle 21:42

condividi articolo:

Olbia – Isticadeddu ancora nel centro del mirino degli incendiari, sempre nei pressi di via Corelli. Ma questa volta la vittima predestinata non è il canneto, bensì la scuola media del quartiere. Gli incendiari hanno dato alle fiamme la porzione di giardino che si trova all'entrata della scuola. Nessuno ha visto niente, nemmeno i ragazzini della zona che giocavano non molto lontano dal luogo dell'incendio. Le fiamme sono partite intorno alle 19:30. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Olbia, la Forestale, la Protezione Civile con l'associazione Forza Paris, la Polizia di Stato e i Carabinieri del Reparto territoriale. Sul posto anche parte del comitato di quartiere, guidato da Antioco Tilocca. “La situazione qua è sempre più grave – ha raccontato il presidente Tilocca – il quartiere, di notte, non è controllato da nessuna pattuglia. Questo è già il secondo incendio, ma capitano anche altre cose qua nei pressi della scuola”. La storia raccontata dai residenti non è delle migliori. I campetti che circondano la scuola, appartati e privi di illuminazione, sono il terreno fertile dello spaccio cittadino. Ogni sera, secondo le testimonianze dei residenti, vi è un via-vai incredibile di persone e di auto, anche di grossa cilindrata. Ma lo spaccio non è l'unico fatto strano accaduto in questa porzione di Olbia. Nel condominio che si affaccia su Isticadeddu hanno cercato di dar fuoco al bombolone del gas, mentre non molto tempo fa hanno pizzicato un gruppo di persone che giravano un film porno sulla pubblica via, dentro ad un'auto. A Gregorio, poi, va la palma dell'episodio peggiore: le forze dell'ordine avrebbero trovato le prove di un rito satanico durante il quale sarebbe stato uccido un cane di razza dalmata. Insomma, oltre l'incendio c'è molto di più: un angolo di Olbia troppo sguarnito dal costante controllo di Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale.