Friday, 29 March 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Olbia. Inchiesta sul Centro Storico - #1 Lo stato delle cose

Olbia. Inchiesta sul Centro Storico - #1 Lo stato delle cose
Olbia. Inchiesta sul Centro Storico - #1 Lo stato delle cose
Angela Galiberti

Pubblicato il 07 March 2013 alle 17:41

condividi articolo:

Olbia – Il nostro viaggio all'interno del centro storico di Olbia inizia da qui. Da questa buca spuntata per caso di fronte al Municipio. Un simbolo, uno dei tanti, dell'incuria in cui è stato gettato il salotto buono della città. Quello che – in teoria – dovrebbe accogliere turisti e residenti durante tutto il corso dell'anno e che, invece, sta lentamente morendo sotto gli occhi di tutti. L'emblema dell'incuria è, appunto, la buca. E ancora: la crepa. Ma anche la voragine. Stupisce la presenza di tante, tantissime, lastre di granito letteralmente crepate, rotte, divelte lungo tutto l'asse di Corso Umberto. Uno scempio dettato da due fattori. Il primo: granito cinese, evidentemente meno resistente di quello sardo. Il secondo: le continue sollecitazioni delle auto che passano e parcheggiano sopra i marciapiedi. Auto non sempre guidate da “incivili”, bisogna sottolinearlo. Corso Umberto, negli anni, è diventata una giungla. E forse tutto deriva da quei lavori di riqualificazione che potevano essere pensati e progettati meglio dall'allora amministrazione guidata dall'ex sindaco Settimo Nizzi. I limiti del progetto sono sotto gli occhi di tutti. La sede stradale unica, con i marciapiedi sullo stesso livello della strada, poteva essere una buona idea solo se il Centro fosse stato trasformato in una isola pedonale. Ma per fare l'isola pedonale non basta chiudere la strada, serve un pacchetto di idee. Aiuole vere per alberi veri. Spazio per le panchine. Spazio per i mercatini estivi. Eliminazione delle barriere architettoniche. Illuminazione ad hoc. Spazio per le attività di ristoro già presenti. Attività che, oggi, si sono talmente allargate da occupare non solo il marciapiede ma persino parte della sede stradale costringendo così le auto a pericolosi slalom tra pedoni, auto in sosta, tavolini e... marciapiedi. La crisi economica non è il solo fattore che sta uccidendo il centro storico. A cannibalizzare il salotto buono è il virus della mancanza di idee. Per questo motivo il Consorzio del Centro Città ha deciso di rimboccarsi le maniche. Dopo aver preso nota di tutto quello che si può fare insieme all'assessore alle attività Marco Vargiu, i consorziati hanno fatto un primo grande passo. Riavvicinarsi alla Confcommercio guidata da Italo Fara. Non si sa dove porterà questo riavvicinamento. Di sicuro, il Consorzio non vuole più aspettare l'amministrazione. O ci si muove adesso, o il centro è spacciato.