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Olbia, guerra Comune-Cipnes. Continua la querelle. Ecco la versione di Settimo Nizzi.

Olbia, guerra Comune-Cipnes. Continua la querelle. Ecco la versione di Settimo Nizzi.
Olbia, guerra Comune-Cipnes. Continua la querelle. Ecco la versione di Settimo Nizzi.
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 April 2013 alle 14:52

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Olbia - Non rilascia dichiarazioni Settimo Nizzi, ex sindaco di Olbia e Presidente del Consorzio industriale provinciale del Nord-est Sardegna, ma affida a Facebook la sua versione. Poche ore ore dopo il Consiglio comunale in cui il Sindaco ha reso noto l'operazione del Cipnes, Nizzi scriveva nel suo profilo personale ciò che è successo dal lato di Cala Saccaia.
"Per trasparenza e chiarezza racconto come sono andati i fatti che mi coinvolgono come presidente del Cipnes - scrive l'ex deputato olbiese - Ieri sera (11/04/13 ndr) alle ore 18:30 circa, ricevevo una telefonata dall'autorità portuale di Olbia, il Dott. Paolo Piro, il quale mi chiedeva se sapessi qualcosa circa l'arrivo di una nave carica di rifiuti speciali proveniente da Palermo; rispondevo che non ero assolutamente a conoscenza del fatto e mi passava al telefono il Direttore Marittimo di Olbia, comandante Nunzio Martello il quale mi diceva che vi era questa comunicazione fattagli dalla Capitaneria di Porto di Palermo e di fargli sapere se il fatto corrispondeva al vero oppure se la realtà fosse diversa".
A quel punto, Nizzi si sente col direttore generale del Consorzio, il dottor Aldo Carta, mettendosi d'accordo con lui per un incontro da effettuarsi venerdì mattina. Dopo aver letto la delibera comunale 7/2008 che vieta il trattamento a Olbia di rifiuti di altre regioni, il direttore generale Carta srive all'ingerner Maurelli (Settore idrico) di rispettarla. Il racconto di Nizzi non finisce qui.
"Mi preme a questo punto fare delle dovute precisazioni - scrive il presidente del Cipnes - a) l'ordinanza sindacale num 7/2008 a firma del sindaco Giovannelli è illegittima in quanto basata sull'art.8, comma 19 della legge regionale num 6 del 24.04.2001, dichiarata illegittima dalla sentenza della Corte Costituzionale, la num. 12 del 10-26 gennaio 2007 e pubblicata il 31 gennaio 2007, nella parte in cui si dice che " si fa divieto di trasportare, stoccare, conferire, trattare o smaltire, nel territorio della Sardegna, rifiuti, comunque classificati, di origine regionale, escludendo quelli non pericolosi. pertanto oggi non è valida e di conseguenza nulla; b) nonostante la non applicabilità della stessa ordinanza, il Cipnes, ha ritenuto che pur di mantenere buoni rapporti con uno dei soci fondatori del Consorzio Industriale di Olbia, sia utile rimandare tale trattamento di rifiuti, piuttosto che procedere ad un contenzioso e dare opportunità allo stesso sindaco di apparire come il salvatore della patria, ben sapendo di non esserlo, anzi impedire allo stesso gratuita e vacua pubblicità sul niente piuttosto che discutere di cose concrete; c) ribadire il fatto che il Cipnes, nel pieno rispetto della normativa nazionale e regionale, tratta percolati provenienti da diverse discariche della Sardegna, giusta autorizzazione Provinciale a firma del Dirigente Costantino Azzena per un ammontare di 146.000 tonnellate annue, ed è regolarmente iscritto al registro nazionale; d) tale operazione a creato un ridotto introito al Cipnes di 1 milione di euro per l'anno 2013".
In sostanza, secondo quanto scritto dal presidente del Cipnes, ciò che ha fatto il consorzio è del tutto regolare. Gli impianti del Cipnes sono abilitati a questo genere di trattamento. In più, come si evince dai documenti in possesso del Sindaco e visionati dalla stampa, il percolato in questione è il 190703, vale a dire quello non pericoloso.