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Cronaca

Olbia, Gruppo Iervolino: vogliamo ancora investire

Olbia, Gruppo Iervolino: vogliamo ancora investire
Olbia, Gruppo Iervolino: vogliamo ancora investire
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 May 2014 alle 16:18

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Olbia, 24 Maggio 2014 - Tre settori di produzione: lavanderie, carta, infomazione. 250 dipendenti, in maggioranza donne, più gli stagionali. Tanti crediti da aziende che, nel frattempo, sono fallite e una vicenda giudiziaria sull'alluvione. Ma il Gruppo Iervolino non cede al pessimismo, anzi: vuole investire e fare ricerca. A dirlo è il patron del secondo gruppo economico del territorio olbiese, Gianni Iervolino. Una vita da imprenditore, tra alti e bassi, funestata da quell'inchiesta per i presunti conti gonfiati dell'alluvione. Oggi Iervolino ha tenuto una conferenza stampa per parlare proprio del gruppo e del suo futuro. "Noi non siamo dei truffatori nè degli evasori - ha detto Gianni Iervolino -. Diamo lavoro a più di 25o persone, diamo i nostri servizi gratis a delle associazioni e facciamo tanta beneficienza. Quando c'è stata l'alluvione, alcuni amici ci hanno chiamato per avere un aiuto e così abbiamo diato una mano gratis. La voce si è sparsa e il Comune ci ha chiesto di aprire gli impianti e lo abbiamo fatto. Noi non abbiamo bilance all'interno, sono le macchine che pesano. Abbiamo chiesto al Comune le contestazioni". Il settore lavanderia è quello sul quale Iervolino punta di più anche in fatto di innovazione e ricerca. "Negli ultimi 10 anni abbiamo fatto grandi cose - ha aggiunto Iervolino -. Dieci anni fa abbiamo iniziato con tre persone, oggi siamo 250. Nel 2000 la Clea ha ideato un nuovo sistema per le sale operatorie che fu adottato per primo dall'ospedale di Nuoro. Grazie al gorex abbiamo abbattuto importazioni e smaltimento dei tessuti. In 10 anni abbiamo investito 35 milioni di euro che hanno portato ad un fatturato di 180milioni. Se non ci fossero stati l'incendio e l'alluvione, avremmo unito gli stabilimenti. Noi però non ci fermiamo. Siamo positivi. Stiamo facendo ricerca e ci sono trattative in corso con dei fondi di investimento". Dunque, nonostante la difficoltà nel recuperare i crediti dai privati e dal settore pubblico, le lavanderie industriali del gruppo Iervolino non se la passano poi così male. Stesso discorso per il settore carta, con il quale il gruppo si sta specializzando in alcune nicchie di mercato. Diversa, invece, è la situazione del gruppo informazione. Cinque Stelle Sardegna, in onda dal 1984, è in crisi nera. La raccolta pubblicitaria sempre più esigua, la cassaintegrazione, le difficoltà a pagare gli stipendi e a versare i contributi, l'assenza dal web: sono tante le difficoltà per l'unica tv vera e propria rimasta nel Nord Sardegna. Olbia, infatti, è stata sempre una città dinamica da questo punto di vista, ma la crisi economica ha falciato le imprese più fragili impedendone lo sviluppo e costringendole a un drastico ridimensionamento (vedi l'esperienza di Teletirreno Sardegna). Sassari non ha mai espresso una tv territoriale forte, solo piccolissime realtà. Videolina è presente, ma il suo core business è Cagliari; Sardegna 1 non si può nemmeno prendere in considerazione a causa del buco nero in cui è precipitata. Insomma, Cinque Stelle Sardegna è - pur con i suoi conti in rosso - è l'unica superstite della crisi, almeno per adesso. Purtroppo, a causa del Durc non in regola, l'emittente olbiese non potrà accedere ai fondi della 488.