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Pubblicato il 01 March 2020 alle 17:51
Olbia, 02 marzo 2020 - C'è una "piccola" chicca archeologica che, fino a Pasqua, potrà essere ammirata nella sala espositiva dell'Art Port Gallery: è l'Olbia greca, l'unico insediamento ellenico sardo che per la prima volta svela parte dei suoi segreti grazie a una mostra dedicata.
Frutto di un intenso lavoro di studio e ricerca sul campo coordinato dalla Soprintendenza e dall'archeologo Rubens D'Oriano - ex funzionario da poco andato in pensione, l'Olbia greca è un concentrato di storia e di reperti molto affascinanti che catturano lo sguardo e fanno viaggiare nel tempo.
Anfore per vino e/o olio fanno bella mostra di sé insieme a una serie di infografiche accompagnate da spiegazioni scientifiche che aiutano a capire il contesto storico in cui è maturata "l'età greca" di Olbia.
Un contesto ricco di scambi culturali, di civiltà in ascesa e declino, di fiorenti traffici commerciali e di una Sardegna che, per la sua posizione, era in un certo senso il centro del mondo antico.
L'Olbia greca è durata 100 anni circa, tra il 640 e il 510 a.C.: un secolo che ha segnato profondamente le sorti dell'insediamento, a cominciare dal nome: Olbìa, città felice. Nome che, nonostante i vari cambi avvenuti nei secoli, la accompagna da quasi 2600 anni e che è stato decisamente profetico.
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