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Olbia. Giacomino Maludrottu: un'azienda storica, i valori e la lotta per gli artigiani

Olbia. Giacomino Maludrottu: un'azienda storica, i valori e la lotta per gli artigiani
Olbia. Giacomino Maludrottu: un'azienda storica, i valori e la lotta per gli artigiani
Olbia.it

Pubblicato il 13 December 2017 alle 12:04

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La storia di Giacomino Maludrottu: il fabbro, l'imprenditore e l'uomo ricco di valori. L'ex presidente di Confartigianato Gallura si racconta.

Un mestiere imparato quasi per caso, in un'officina storica di Olbia; valori concreti imparati sul campo e in famiglia, grazie a suo padre che non ha mai smesso di sostenerlo. Poi, l'impegno all'interno della Confartigianato Gallura, che l'ha visto anche come presidente in lotta contro tutte le difficoltà del mondo artigiano.

Il nostro viaggio all'interno delle eccellenze della Confartigianato Gallura inizia a Olbia, nell'officina di Giacomino Maludrottu: un olbiese stimato e apprezzato, un lavoratore onesto e instancabile. La sua è una delle tante aziende storiche della città: un vero punto di riferimento per tutti, tant'è che Giacomino Maludrottu è orgoglioso di poter dire che gran parte dei suoi clienti e dei suoi fornitori lo accompagnano sin dall'inizio della sua avventura perché è esattamente con questa parola che l'olbiese descrive la sua vita da imprenditore.

"Ho iniziato nel 1974 con una officina in via Del Piave - racconta Giacomino Maludrottu -. Ho imparato il mestiere dalla Ligas e Gottardi, da apprendista. All'epoca era tutto diverso: c'era la voglia di imparare. Ricordo che lavoravamo tantissimo e che un giorno dissi a mio padre che le soddisfazioni economiche non erano molte e lui mi rispose dicendo che 'Prima di pretendere, bisogna imparare a lavorare'. Era il tempo in cui erano le famiglie a cercare gli artigiani per fare imparare ai figli un mestiere". Una vera lezione di vita e di umiltà che Maludrottu vive ancora oggi come una missione: i ragazzi che lavorano con lui hanno appreso il mestiere direttamente dalle sue mani sapienti e l'imprenditore, oggi, è ancora in prima linea nel lavoro. "Non si può dire che lavoro come quando avevo 30 anni - spiega -, ma ci sono sempre. Sono sempre un operaio".

"L'avventura è iniziata nel '74, pochi mesi dopo il congedo da militare - racconta -. Forse è iniziata in modo un po' incosciente! Però c'era tanta voglia di lavorare; mio padre mi ha dato una mano anche all'interno dell'azienda, facendo quel che poteva. Il lavoro non ci ha mai spaventato".

L'epopea dei Maludrottu è durata, con alti e bassi, fino a oggi nonostante le crisi e il sistema che proprio non funziona. "Il sistema che abbiamo, nel suo complesso, non aiuta gli artigiani e gli imprenditori in generale - spiega Giacomino Maludrottu -. Questo è un sistema che noi subiamo e basta: ci hanno buttato sopra un sacco di cose, poi arriva la crisi e le imprese hanno sofferto in modo particolare. Oggi non consiglierei a un ragazzo di aprire un'azienda con la stessa inconsapevolezza che ho avuto io. Non è sufficiente rimboccarsi le maniche: ci sono tanti fattori che non dipendono da noi che vanno presi in considerazione". Insomma, la differenza tra ieri e oggi è lampante: la voglia di lavorare non basta più, serve competenza aggiuntiva, ma anche consapevolezza di essere inseriti in un sistema molto complesso con dinamiche che sfuggono al controllo dell'imprenditore.

Maludrottu rincara la dose: "Io, come imprenditore, posso farmi carico di tutto: lo Stato, però, cosa mi dà? Gli imprenditori non sono tutelati per niente: quando un cliente non mi paga e magari fallisce, non c'è nessuno che mi tuteli per recuperare ciò che mi doveva. Se va bene ne recupero la metà, a volte non si recupera nulla. E' necessario un confronto tra Imprese e Stato, tra Imprese ed enti locali anche per come bisogna spendere i soldi destinati all'imprenditoria. Ci servirebbero tante cose, ad esempio non abbiamo più le agevolazioni per gli apprendistati che sono molto utili. Forse dovremmo essere un po' più cattivi".

Tematiche, queste, molto sentite dalla Confartigianato Gallura: "Le agevolazioni sull'apprendistato sono molto utili perché è fondamentale trovare persone alle quali trasmettere le conoscenze e le competenze tecniche, ma soprattutto il valore del lavoro e la cura per la qualità che costituiscono una vera gratificazione per quello che riesci a creare - spiega l'associazione olbiese -, ma formare una persona richiede tempo e risorse quindi lo Stato deve tenere conto di questo aspetto e del ruolo dell'artigiano come soggetto che trasmette saperi e conoscenze che vengono dalla tradizione per essere applicati alle moderne tecnologie. Per fare questo sono necessarie competenze teoriche (leggere un progetto, saperlo capire, leggere un disegno tecnico, ma anche saper usare macchine a controllo numerico e software specifici), nonché competenze pratiche che si possono acquisire solo con l'esperienza pratica in azienda (saldare, tagliare, assemblare, costruire, montare e smontare, ecc.). L'investimento nell'apprendistato da parte dello Stato è un investimento nel made in Italy vero (full Italy). Il senso di un'agevolazione sull'apprendistato sta in questi concetti".

Anche sul recupero del credito la Confartigianato Gallura è in prima linea: "Il tema del mancato pagamento del lavoro e del recupero del creditoè un nervo scoperto per le piccole imprese:i committenti sono privati e pubblici; Confartigianato ha in questi ultimi anni spinto molto sui pagamenti della Pubblica amministrazione ottenendo che ci fosse un netto miglioramento dei tempi di pagamento medi che oggi si sono enormemente ridotti a parte alcuni enti che registrano ancora tempi lunghi, in particolare i comuni hanno migliorato molto e sono dei buoni pagatori.Resta aperto e drammaticamente in peggioramento il tema dei ritardati e mancati pagamentitra privati.Nonostante ci sia un obbligo normativo di pagare il credito in 60 giorni sappiamo quanto questo sia difficile in realtà anche perché non esiste un sistema della giustizia civile che non consente all'impresa che non viene pagata regolarmente e puntualmente di difendersi e di vedere il proprio credito rispettato ed onorato. Attendere anni per vedere la conclusione di un contenzioso, spendere molti soldi per intentare una causa sapendo che esistono nella nostra legislazione una miriade di sotterfugi per distogliere i beni da attaccare dalla disponibilità della giustizia è certamente un elemento di dissuasione per cercare di recuperare i propri crediti da parte delle piccole imprese. Il consiglio della Confartigianato alle imprese è certamente di verificare l'affidabilità del proprio committente prima di accettare un lavoro, di chiedere un acconto alla stipula del contratto, di chiedere delle garanzie ove possibile; di costruire, insomma, prima dell'inizio del rapporto una serie di regole che possano limitare il rischio e di saggiare il terreno rispetto al pericolo di eseguire il lavoro o il servizio e vedersi poi non pagata la propria prestazione. Insieme al tema della pressione fiscale e del costo del lavoro questo del mancato rispetto dei tempi di pagamento è uno dei principali problemi che le imprese manifestano. Questo problema innesca infatti un circuito vizioso che trascina con se i fornitori delle imprese, i rapporti con gli istituti di credito, i rapporti con il fisco perché l'impresa che non viene pagata non riesce a rispettare scadenze e impegni e comincia ad indebitarsi nonostante abbia già svolto lavori che sarebbero sufficienti per la sua corretta gestione".