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Olbia, "Il furbetto sono io": ecco la storia del dipendente Enac

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Pubblicato il 07 February 2019 alle 10:46

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Olbia, 07 febbraio 2019 - Il dipendente Enac finito al centro delle cronache per una indagine della Guardia di Finanza, che lo accusa di aver usato la malattia per fare la guida turistica in Costa Smeralda, si difende (chiedendo il diritto di replica)e lo fa con una lunga lettera in cui spiega le sue ragioni. È una lettera lungae molto personale che noi riportiamo omettendo, però, le generalità per tutelare la privacy sua, della sua famiglia e delle altre persone coinvolte.

"Buongiorno, io sarei il dipendente Enac, il furbetto che lavorava come guida turistica nei periodi di malattia, così come riportato in quasi tutti i giornali, locali e nazionali, e come tale, penso mi sia dovuto il diritto di replica per fare qualche precisazione - si legge nella lunga missiva firmata -.In nessuno degli articoli che mi riguardano, anche in quelli molto dettagliati, non si specifica di quale malattia si tratta. Ebbene, ecco cosa riporta il verbale di visita medica: sindrome ansioso depressiva con tono dell’umore notevolmente deflesso, labilità emotiva, verosimilmente causata da problemi familiari".

La lettera continua e l'uomo spiega quali sono i problemi famigliari a cui fa riferimento il referto fa riferimento: "Oltre cinque anni fa, nel settembre del 2013, mia figlia di due anni è stata portata via dalla madre all’estero, quindi si tratta di una banalissima sottrazione di minore, una delle centinaia, che ogni anno abbiamo in Italia, e per la quale il nostro paese ha il triste primato di avere uno delle più basse percentuali di rientro di minori in Europa. Un’esperienza devastante non solo dal punto di vista emotivo ma anche economico. Per farla breve, tutte le mie denunce sono andate a vuoto, e mi sono ritrovato a pagare tutte le spese legali".

"Quando sono stato convocato per l’ultimo pignoramento (che allego), ho fatto presente al giudice la mia difficoltà a far fronte a tutti questi pagamenti: alimenti, spese legali e per ultima anche una cartella di Equitalia da 13.500 euro - continua la lettera -.E qui arriviamo alla mia attuale disperata situazione finanziaria, con decine di migliaia di euro di debiti".

Come si legge nella missiva, la situazione sarebbe molto difficile e l'uomo, si legge nella lettera, avrebbe chiesto aiuto anche all'Enac "richiedendo il part-time per svolgere un’altra attività e possibilmente anche per ridurre la voracità con la quale si sono avventati sul mio stipendio fisso. Una situazione veramente avvilente, che mai mi sarei immaginato di affrontare all’età di 57 anni".

Riassumendo, l'uomo racconta di una "doppia vita" quasi obbligata dai problemi economici serissimi in cui sarebbe incappato: "Tre anni fa, l’attività che mi ha salvato dal suicidio, non è stata quella di guida turistica (attività che richiede peraltro una grande preparazione e dedizione) ma quella di tassista notturno abusivo, che svolgevo contemporaneamente a quella di giorno in aeroporto". La lettera si conclude con la descrizione delle conseguenze che questo secondo lavoro avrebbe avuto sulla sua vita.

Alla lettera, l'uomo ha allegato delle buste paga e un decreto di pignoramento. Nelle buste paga sono elencati sia il reddito che parte delle trattenute e tutte le spese: dagli alimenti per le figlie, alle spese fisse (auto, bollette, benzina). Secondo quanto dichiara l'uomo, il suo reddito finale - tolto tutto - a volte sarebbe finito per essere negativo: ad agosto 2016 sarebbe stato di -636 euro.

L'unica cosa certa è che sulle spalle dell'uomo grava una denuncia per aver lavorato come guida turistica durante il periodo di malattia: ora spetterà al procedimento giudiziario soppesare i fatti e stabilire le eventuali responsabilità. La difesa è già al lavoro.