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Cronaca

Olbia, che fine ha fatto Rocky? "Aiutateci a ritrovarlo"

Olbia, che fine ha fatto Rocky?
Olbia, che fine ha fatto Rocky?
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 April 2018 alle 13:43

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Olbia, 19 aprile 2018 - Chi si impegna a salvare cani maltrattati sa che qualche volta le adozioni non vanno a buon fine: capita, infatti, di non capire che persona si ha di fronte e di sbagliare le valutazioni. Poiché adottare un animale è una cosa seria, esiste una procedura che consente alle associazioni e ai volontari di valutare l'adozione e di riprendere il cane qualora questa non vada a buon fine. Il tutto è costruito in modo tale da garantire sempre e comunque una via d'uscita all'animale: unica parte debole e indifesa del processo di adozione. Purtroppo, non sempre le cose vanno in questo modo.

"Capita di sbagliare, ma siamo sempre riusciti a riportare a casa i cani - spiega Elisabetta Scardovi, una donna originaria di Bologna impegnata da 30 anni nel volontariato animalista -. Questa volta non solo ho sbagliato la valutazione della persona che avevo di fronte, ma non abbiamo più notizie del cane da oltre un anno e mezzo. Non sappiamo se è vivo, se è tenuto bene o male o se è morto chissà dove. Vogliamo solo riportarlo a casa".

Il cane protagonista di questa vicenda - per la quale vi sono una denuncia, un'indagine, una richiesta di archiviazione e un'opposizione alla stessa - si chiama Rocky ed è un bull terrier pieno di cicatrici sul musetto, scampato a orribili maltrattamenti in quel di Napoli.

Rocky nel novembre 2016 viene adottato in Sardegna da A.M. su suggerimento di A.M., il quale aveva già compiuto un'adozione andata a buon fine da Elisabetta ed Enrico Scardovi. "A.M. ha insistito tantissimo per l'adozione di Rocky - racconta Elisabetta Scardovi -. Mi ha detto che sarebbe finito in una bellissima fattoria didattica dove si praticava la pet therapy, che avrebbe avuto tanto spazio. A.M. è stato descritto come una persona meravigliosa, ma erano tutte bugie: poco dopo l'arrivo in Sardegna, non abbiamo più saputo nulla del cane. Sono spariti tutti, tant'è che l'adozione non è stata formalizzata: il cane è ancora a nome nostro".

Secondo quanto raccontato da Elisabetta Scardovi, i contatti con A.M. e A.M. sarebbero stati persi poco dopo l'arrivo in Sardegna del cane: per confermare l'adozione, infatti, l'adottante deve essere sottoposto a dei controlli per accertare che il cane sia tenuto secondo le prescrizioni date dai volontari. Solo all'accertamento dell'idoneità dell'adottante, il cane diventa di sua proprietà: in caso contrario, il cane torna al volontario.

A quel punto, la famiglia Scardovi incarica un'associazione del posto per una verifica: secondo quanto raccontato da Elisabetta Scardovi, il cane sarebbe stato trovato all'interno di un'azienda agricola nella regione storica del Coros, nella zona di Ploaghe, tenuto legato con una catena. "A quel punto abbiamo fatto un esposto all'Enpa di Olbia che si è recata sul posto e che ha constatato l'assenza sia del cane che dell'adottante", spiega la signora Scardovi.

Le indagini sul caso stanno continuando, ma l'adottante si sarebbe reso irreperibile: del cane non vi sarebbe traccia. "Non abbiamo notizie, non sappiamo dov'è, se sta bene, se è morto, se viene maltrattato - continua -. Ho un peso sul cuore che non si può capire. Vorrei solo sapere che fine ha fatto: siamo disposti a dare una ricompensa a chiunque ce lo riporterà, vivo o morto".

Chiunque abbia informazioni su Rocky può contattare la redazione di Olbia.it oppure chiamare il numero3497016011.