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Olbia, ex Consorzio agrario: "daremo dossier alla Corte dei conti"

Olbia, ex Consorzio agrario:
Olbia, ex Consorzio agrario:
Angela Galiberti

Pubblicato il 06 June 2018 alle 19:22

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Olbia, 06 giugno 2018 - Sarà un'interrogazione della Coalizione Civica e Democratica a costringere il Consiglio comunale di Olbia ad affrontare lo spinoso tema dell'Ex Consorzio Agrario di via Genova: area per la quale è stato fatto un progetto dal costo di 1,3 milioni di euro bocciato dal Tar della Sardegna con una sentenza corposa e molto circostanziata.

A presentare l'interrogazione alla stampa è il consigliere comunale Rino Piccinnu, primo firmatario del documento. "Tutto è iniziato nel 2010, quando con il primo governo Giovannelli, è stato bandito un concorso di idee. Il bando è stato vinto da un consorzio che, nel progetto, aveva proposto tre deroghe: una ai metri quadri, una all'altezza e una alle distanze tra gli edifici - spiega Rino Piccinnu -. Le deroghe ai metri quadri e alle altezze sono nella disponibilità del Comune, ma quella alle distanze no: è materia del Codice civile che è inderogabile".

Quando, con il Giovannelli bis, il Pd è entrato nei meandri del governo cittadino si è reso conto che qualcosa non quadrava. "L'idea non sta in piedi per come è strutturata. Intanto solo il progetto costa 1,3 milioni di euro: una cifra altissima - continua Piccinnu -. Poi bisogna trovare un privato che rilevi l'area, costruisca il palazzo, regali la metà del palazzo al Comune e venda l'altra metà a un prezzo capace di coprire tutti i costi. Abbiamo calcolato che il prezzo al metro quadro dovrebbe essere sui 6/7 mila euro: una cifra folle per Olbia. Per questo, all'epoca, abbiamo chiesto un parere all'ufficio legale del Comune: il parere era negativo e abbiamo fermato tutto. Questo è stato uno dei primi atti che Nizzi ha portato avanti. Li avevamo avvertiti in Consiglio comunale, non ci hanno ascoltato: ci hanno detto che dovevamo studiare".

Il Tar della Sardegna, chiamato in causa dai condomìni vicini, ha stoppato con una sentenza molto dettagliata il progetto dell'ex Consorzio agrario, ma la minoranza desidera andare oltre. "Il danno non sono i 5000 euro di spese legali che il Comune deve pagare, ci sono i 300 mila euro pagati ai progettisti per un progetto che non può andare avanti - sottolinea Piccinnu -. La faccenda, ora, è molto delicata. Potrebbero farsi avanti coloro che sono arrivati secondi al concorso di idee e poi c'è la Corte dei conti. Ogni debito fuori bilancio finisce alla Corte, ma questa volta manderemo anche noi qualcosa: un dossier che racconterà tutta la storia".

Queste, invece, le domande che la Coalizione civica rivolge al sindaco Nizzi nell'interrogazione:

1) E’ vero che l’ufficio legale del Comune nel 2013 aveva dato parere contrario alla derogasulla distanza tra edifici? 2) Quanto è la previsione di spesa e quanto è stato liquidato fino ad oggi ai progettisti? 3) La dichiarata irrealizzabilità del progetto vincitore del concorso chiude definitivamente laprocedura oppure si ricomincia tutto d’accapo con la seconda classificata? 4) Cosa succede per i soldi spesi? Chi ha responsabilità? 5) L’amministrazione può chiedere la restituzione dell’indebito ai progettisti? 6) Cosa intende fare l’amministrazione per tutelare i soldi dei cittadini?