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Olbia, ex campo nomadi: discarica a cielo aperto, interrogazione di Forza Italia

Olbia, ex campo nomadi: discarica a cielo aperto, interrogazione di Forza Italia
Olbia, ex campo nomadi: discarica a cielo aperto, interrogazione di Forza Italia
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 March 2015 alle 16:21

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Olbia, 13 Marzo 2015 – E' una discarica a cielo aperto l'ex campo nomadi di Olbia situato tra lo scalo Costa Smeralda e l'Aviazione Generale Eccelsa. Una discarica che non si fa mancare niente: le vecchie roulotte dei nomadi abbandonate, fiasconi di vino, inerti, pneumatici, frigoriferi, vetro, metallo di ogni genere, orde di passeggini e persino eternit.

Questo pomeriggio il gruppo consiliare di Forza Italia, guidato da Marco Piro, ha tenuto proprio nel campo una conferenza stampa per illustrare una interrogazione a risposta scritta che gli azzurri hanno indirizzato al sindaco Gianni Giovannelli e al presidente del consiglio comunale Vanni Sanna.

L'area in questione, circa 4000 mq, era stata sgomberata dai nomadi nel 2008 dalla Struttura di Missione della Protezione Civile, la quale doveva realizzare importanti opere in vista del G8 mai celebrato. Qui, in zona aeroporto, la Struttura di Missione aveva il compito di sgomberare il campo, creare un nuovo campo a Sa Corroncedda (realizzato insieme all'amministrazione), spostare il Canile della Lida (cosa mai avvenuta) e bonificare l'ex campo nomadi. Nel 2010, a due anni dalle vicende incresciose del G8 e della Cricca, ecco il sequestro da parte dei Carabinieri del Noe di Sassari con tanto di indagine sul caso. Nel mezzo vi erano finiti anche due dirigenti comunali, la cui posizione è stata immediatamente chiarita: loro non erano responabili di nulla.

Adesso, secondo quanto riferito da Marco Piro durante la conferenza stampa di questo pomeriggio, l'area è stata dissequestrata ed è tornata nella disponibilità del Comune. “Vogliamo capire se è vero che l'area è tornata nella disponibilità del Comune tra Ottobre e Novembre 2014 – ha detto Marco Piro, capogruppo FI –. Questo è un problema sottovalutato. Ci sono dei rifiuti pericolosi come i pneumatici e l'eternit. Vogliamo sapere se la competenza della bonifica ambientale è ancora della Protezione Civile e se l'amministrazione ha già predisposto dei progetti di bonifica, se sono state fatte le caratterizzazioni dei terreni e se il Comune ha intenzione di rivalersi eventualmente nei confronti della Protezione Civile per il danno subito”.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Tiziano Pinna, all'epoca assessore ai Servizi Sociali, e Valerio Spano, all'epoca ancora a capo dei Vigili del Fuoco della Basa che sovente erano costretti ad intervenire nel campo per i fuochi serali che i nomadi appiccavano per il “riciclo” del metallo”.

Quando ero assessore – ha detto Tiziano Pinnai soldi per fare tutto c'erano. Avrebbero dovuto spostare anche il canile della Lida”. Più laconico Spano. “Bisogna rendersi conto – ha detto Valerio Spanodi come è ridotto questo sito. L'assessorato competente deve trovare le risorse”.

Da come sono disposti i riufiuti, è probabile che la bonifica era già stata iniziata. Il problema è che non è mai stata completata. Rimane un'area di pregio in condizioni estremamente critiche e rimane anche in bella vista la struttura comunale realizzata negli anni 80 in favore dei nomadi: bagni che non verranno mai più utilizzati.