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Cronaca

Olbia: gli eventi funzionano, ma serve più organizzazione

Olbia: gli eventi funzionano, ma serve più organizzazione
Olbia: gli eventi funzionano, ma serve più organizzazione
Angela Galiberti

Pubblicato il 20 August 2016 alle 13:11

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Olbia, 20 Agosto 2016 - Salire su un treno in corsa, imparare velocemente i comandi e capire dove sta andando per governarlo meglio non è facile, anzi: è complicato. Lo è ancor di più se il treno in questione è un comune grande come la Città di Olbia, dove la macchina amministrativa non si ferma mai. Lo sprint impresso dalla giunta Nizzi, per quel che riguarda il turismo in tutte le sue componenti (Attività produttive, Cultura, Sport, Spettacolo), è notevole. Agli eventi già programmati dalla passata amministrazione, che sono stati confermati e sostenuti, se ne sono aggiunti altri. La scelta è stata vincente: il centro di Olbia, nonostante la concorrenza dei comuni limitrofi (vedi, ad esempio, i ricchi calendari di Golfo Aranci, Porto San Paolo, etc), è sempre pieno di turisti e lo è ancor di più quando la città offre delle valide alternative.

Ieri sera, 19 Agosto, il centro di Olbia è stato preso letteralmente d'assalto grazie a tre iniziative completamente differenti: il motoraduno dedicato a Fernando Manunza, Mirtò in via Regina Elena e StandArt - Jazz tra le bancarelle. Tre tipologie radicalmente diverse per tre tipologie di pubblico differenti: è così che si accontentano turisti e residenti. Lo conferma la mole di persone che, ieri, ha scelto Olbia per passare la sua serata. Unica pecca, la mancata 'organizzazione'. Con tre eventi di questo tipo è necessario valutare le esigenze specifiche di ogni pubblico per non incorrere in spiacevoli 'ritirate'. Ieri era l'ultimo appuntamento per StandArt (organizzato dall'Associazione Arché): in piazza Dante si esibiva ilGendrickson Mena Quartet. Purtroppo, la musica del quartetto è stata letteralmente sovrastata dal concerto degli Istentales che si svolgeva a pochi metri di distanza. Il meno "potente" (a livello di decibel) quartetto ha dovuto alzare bandiera bianca e rinunciare alle ultime canzoni. Un vero peccato per tutti: organizzatori, pubblico e musicisti. Morale della favola? Gli eventi in concomitanza non sono un problema, anzi: sono un attrattore fondamentale per la città. Bisogna solo stare più attenti alle postazioni e agli orari per non accavallare la musica.