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Olbia: l'encomio solenne alle hostess Air Italy (e le parole che feriscono - rettifica)

Olbia: l'encomio solenne alle hostess Air Italy (e le parole che feriscono - rettifica)
Olbia: l'encomio solenne alle hostess Air Italy (e le parole che feriscono - rettifica)
Angela Galiberti

Pubblicato il 23 July 2019 alle 12:58

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Rettifica- 23/07/2019

Come sottolineato nella replica pubblicata in data 11 luglio 2019, la signora protagonista dello spiacevole episodio verificatosi sul volo ha atteso circa 20 minuti sul finger in attesa di poter entrare mentre gli altri passeggeri prendevano posto all'interno dell'aeromobile.

La signora viaggiava con due bambine gemelle (e non una come inizialmente scritto), un passeggino gemellare (per sua natura più grande di uno "normale"), un cagnolino di 14 anni e una tata come fondamentale aiuto.

La signora, che durante l'episodio, ha sempre tenuto un comportamento tranquillo ed educato, si è trovata con le due bimbe divise per motivi di sicurezza: sotto i due anni di età non possono viaggiare sulla stessa fila. A causa del caldo e della separazione dalla mamma, una delle piccole - rimasta con la tata - si è agitata ed ha iniziato a piangere.

Nonostante l'atteggiamento tranquillo della madre, i passeggeri attorno a lei hanno mostrato una decisa insofferenza al pianto della bambina, tanto da costringere le hostess ad intervenire per evitare una potenziale "rissa".

Intervento, questo, che - pur evitando una situazione molto spiacevole - non ha lenito il disagio patito dalla passeggera e dalle sue bimbe sin dall'inizio del viaggio.

Purtroppo, a seguito della pubblicazione dell'elogio all'intervento delle hostess - che è stato, in quel caso, salvifico -, la signora è stata oggetto di pesanti critiche e - in taluni casi - persino di insulti da parte dei lettori, i quali - invece di limitarsi a dare delle semplici pacate opinioni - sono scesi sul personale, travisando totalmente il senso della lettera e cagionando ulteriori disagi ingiustificati a una persona che non aveva alcuna colpa o responsabilità nel subire tale situazione.

Come sottolineato nella replica pubblicata lo scorso 11 luglio, ormai di fronte a una difficoltà parte, di base, l'insulto e non l'empatia.

Scusandomi per quanto accaduto, poiché non era certamente mia intenzione cagionare un tale disagio a una signora che ha patito la situazione e che si è ritrovata sola contro alcuni passeggeri "imbufaliti" - si rettifica quanto in oggetto con queste parole.

L'ultimo invito lo si indirizza ai lettori: i social sono una splendida occasione di confronto e scambio, ma usarli per insultare o esprimere giudizi perentori nei confronti di una persona che non si conosce significa solo abusarne. Si ricorda, infatti, che un insulto sui social corrisponde a una diffamazione a mezzo stampa.

Angela Galiberti.

Un direttore non dovrebbe usare il giornale per raccontare un fatto avvenuto nella sua vita privata, ma per una volta farò un'eccezione perché l'intento è positivo: encomiare solennemente le hostess Air Italy che, due giorni fa, hanno evitato che una situazione un po' "calda" degenerasse in "rissa". (pubblicato il 29/062019)

Siamo su un volo Air Italy Linate-Olbia: volo pieno zeppo come un uovo tra pendolari, vacanzieri lombardi e turisti stranieri.

Che qualcosa di "elettrico" fosse nell'aria si era percepito mentre, con un caldo abbastanza intenso, noi delle ultime file eravamo in coda sul finger in attesa di entrare sull'aeromobile.

Una signora con un voluminoso bagaglio a mano, un cane, un bambino, una tata e un enorme passeggino attendevano il proprio turno per entrare.

Generalmente, gli Aeroporti e le compagnie aeree cercano di far accomodare per primi chi ha delle esigenze particolari in modo da poterlo fare ad aeromobile vuoto in tutta tranquillità.

Per motivi ignari a tutti, me compresa, la signora con la sua voluminosa "carovana" entra dopo di noi.

Ci accomodiamo, si risolve qualche problema con i posti e si attende il decollo.

Poi, ecco la signora: quella del passeggino, del cane, del bambino, del bagaglio voluminoso e della tata.

Per motivi che non conosciamo madre e bambino vengono separati: il piccolo, un bellissimo bimbo (o bimba) dai riccioli d'oro, viene dato in braccio alla tata.

E qui inizia il dramma.

Il povero piccolo inizia a chiamare la mamma per poi lasciarsi andare prima in un pianto a dirotto poi in vere e propria urla disumane e laceranti.

La tata è completamente inerme, forse atterrita dalle urla: si limita a tenerlo in braccio.

Le urla continuano per interminabili minuti, circa una decina, fino a che i passeggeri che si trovano nelle vicinanze iniziano a brontolare.

Prima sommessamente, poi - quando la mamma si gira verso il figlio - con più veemenza, scatenando un botta e risposta con la signora.

A quel punto, le voci delle ultime file si sentono quasi fino alla cabina: provvidenziale l'intervento della capo crew e della sua collega che prendono in mano la situazione e, con un'occhiata veloce, comprendono che il tutto sta per degenerare.

In pochi secondi le due assistenti di volo organizzano un cambio posto: la tata e il bimbo si ritrovano accanto alla madre e le hostess, vedendo le condizioni del bimbo, si organizzano immediatamente per dargli sollievo.

Il piccolo, infatti, era talmente agitato e disperato da essere completamente rosso fuoco.

La capo crew, forte della sua esperienza - di situazioni simili deve averne viste tantissime, spiega alla madre che il piccolo probabilmente si sta agitando sempre di più anche per il caldo che avverte a causa del pianto disperato.

In pochi minuti - con aria fresca, salviette bagnate sotto i piedini e la mamma accanto - il dramma finisce e tutti possono tirare un sospiro di sollievo: bambino, passeggeri, equipaggio.

Il volo è perfetto.

A volte non ci si rende conto dell'importanza del ruolo degli assistenti di volo: spesso vengono definiti camerieri in tailleur, ma il loro compito in primis è assicurare la sicurezza dei passeggeri.

Una sicurezza che passa anche dal saper gestire situazioni complesse come questa in cui si incontrano e scontrano passeggeri "problematici".

A loro, a queste hostess preparate e gentili, va tutta la mia stima.

Bentornate.

Olbia, 29 giugno 2019