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Olbia. Emodinamica aperta 24/7: niente più trasferimenti per gli infarti

Olbia. Emodinamica aperta 24/7: niente più trasferimenti per gli infarti
Olbia. Emodinamica aperta 24/7: niente più trasferimenti per gli infarti
Angela Galiberti

Pubblicato il 08 June 2015 alle 15:45

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Olbia, 08 Giugno 2015 - Gli infarti non sono tutti uguali: alcuni sono "tempo dipendenti" e devono essere immediatamente trattati in sala operatoria, altri possono "aspettare" e non necessitano di un immediato intervento chirurgico. Le linee guida internazionali, però, dicono la stessa cosa: tutti gli infarti devono passare dall'emodinamica. Un reparto, questo, che ad Olbia c'è e che da oggi potrà essere attivo h24. La notizia è stata resa nota durante una conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella sede Asl di via Bazzoni-Sircana. Alla conferenza erano presenti il commissario della Asl di Olbia, Paolo Tecleme, insieme al direttore sanitario Salvatore Ortu, il direttore amministrativo David Harris e la dottoressa Rosanna Pes, direttore dell’Unità di Terapia intensiva coronarica (Utic) – Cardiologia.

Fino a ieri il reparto di Emodinamica era aperto solo durante i giorni feriali: nei week end e durante le notti il reparto era chiuso e questo costringeva gli infartuati ad un traferimento a Sassari o a Nuoro. Da oggi questi trasferimenti non ci saranno più grazie a una riorganizzazione interna che permette all'Emodinamica olbiese di essere attiva 24 ore su 24, 7 giorni su sette grazie alla presenza di 7 infermieri specializzati e 3 cardiologi (più una quarta dottoressa che attualmente si sta formando proprio per entrare in servizio nell'Emodinamica).

L’Azienda sanitaria in questi mesi, grazie alla preziosa collaborazione dei professionisti che vi lavorano, ha cercato di riorganizzare il servizio nell’intento di garantire una maggiore sicurezza alla nostra popolazione - ha detto Paolo Tecleme, commissario della Asl 2 di Olbia -. Ora, abbiamo potenziato il percorso della rete per la diagnostica e il trattamento delle patologie cardiovascolari, incrementando la diagnostica di primo e secondo livello sul territorio e la gestione delle patologie acute nel laboratorio di Emodinamica, che ora finalmente raggiunge la piena attività”.

C’è infarto e infarto. L’infarto miocardico acuto è la conseguenza della occlusione persistente di una coronaria che determina il blocco del flusso di sangue e ossigeno in quella sezione di arteria - spiega Rosanna Pes, direttore dell’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia -. Si tratta di una patologia cardiaca che mette a rischio la vita del paziente, prognosi che fortunatamente è stata ridotta notevolmente grazie all’avvento di farmaci, ma soprattutto grazie a tecniche interventistiche mirate alla riapertura della coronaria chiusa. Questa procedura si chiama angioplastica coronarica e consente di ripristinare il flusso del sangue, limitando il danno contrattile che il cuore potrebbe subire. L’entità del fenomeno in Sardegna risulta seguire il trend nazionale: nell’Isola si registrano mediamente 3000/3500 infarti all’anno, a Olbia si parla di circa 300 sindromi coronariche acute”.

Nel 2009 e nel 2010 la Asl di Olbia ha speso circa 1 milione e 800 mila euro l’anno per la mobilità passiva di galluresi che per interventi di emodinamica si dovevano rivolgere ad altre Aziende sanitarie.

Nel corso del 2014 nel laboratorio di emodinamica di Olbia sono state eseguite 450 coronarografie e 200 angioplastiche (di cui circa 35 primarie), mentre circa 40 pazienti sono stati trasferiti in altre Asl per interventi di angioplastica primaria avvenute nelle ore di chiusura del Laboratorio di Emodinamica di Olbia.

Per la Città di Olbia è molto importante questa attivazione completa dell'Emodinamica: in questo modo, durante la stagione turistica, Olbia potrà garantire dei livelli di assistenza necessariamente più performanti per i residenti e i vacanziari. L'attivazione h24 è definitiva.

Di seguito riportiamo i consigli della Asl 2 di Olbia per riconoscere un infarto.

Il percorso nella Asl Gallurese

Bisogna prestare particolare attenzione ai segnali dell’allarme cardiaco:

- Dolore al torace: senso di oppressione, peso, costrizione dolorosa al centro del petto che può anche irradiarsi a una o ad entrambe le braccia, alle spalle, al dorso, al collo., alla mandibola o allo stomaco;

- Fiato corto: spesso accompagna o precede il dolore;

- Altri segni di accompagnamento possono essere: sudorazione fredda, nausea, senso di stordimento o svenimento, malessere diffuso.

In caso di dolore toracico sospetto che persiste oltre 5 minuti occorre chiamare il 118.

Gli operatori, sempre collegati con l’Unità di terapia intensiva dell’ospedale di Olbia, invieranno on line l’elettrocardiogramma, che verrà immediatamente letto dal Cardiologo in servizio, che farà una diagnosi immediata e stabilirà se attivare il percorso per effettuare un’angioplastica (PTCA) primaria, evitando così ulteriori conseguenze per il paziente.