Olbia. Emergenza siccità: "investiamo sui desalinizzatori come Le Canarie"

Olbia, 09 Gennaio 2017 - Il freddo pungente di questi ultimi giorni ha portato in dote una buona notizia: la Diga del Liscia, nonostante sia sempre sotto i livelli di massimo invaso, ha recuperato un po' d'acqua tornando a 30 milioni di metri cubi. Un recupero positivo, ma che non risolve la crisi idrica in cui sta sprofondando la Gallura.

La cosiddetta stagione delle piogge non ha però portato il tanto sperato "carico d'acqua" e oggi la Gallura si affaccia al 2017 con una preoccupazione in più: quella delle restrizioni. Mancano pochissimi mesi all'avvio della stagione turistica e non si può nemmeno lontanamente pensare di arrivare all'estate con il Liscia a secco.

A lanciare l'allarme, proponendo delle soluzioni, è l'esponente del Centro democratico Nicola Midulla, che sottolinea la necessità di ulteriori sbarramenti in Gallura. "Il San Simone, la diga Sa Fossa a Loiri Porto San Paolo e lo sbarramento sul Padrongianus", spiega l'ex consigliere comunale. Già con questi tre interventi, la Gallura potrebbe iniziare a respirare e a vivere con tranquillità i mesi estivi. Non solo, l'esponde del Cd Midulla va oltre e propone di copiare le Isole Canarie: una località turistica che ha lo stesso identico problema nostro, cioè la siccità. "A Gran Canaria hanno realizzato un impianto di dissalazione dell'acqua del mare che va a energia eolica", spiega Midulla.

Secondo l'ex consigliere comunale, un impianto di desalinizzazione potrebbe risolvere almeno in parte la sete della Gallura e tamponare l'assenza delle altre infrastrutture citate. L'idea potrebbe essere buona. Qualche mese fa l'assessore regionale ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ha promesso degli interventi strutturali davanti al Tavolo Associazioni Gallura: che fine hanno fatto quegli interventi?