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Cronaca

Olbia, emergenza rifiuti: Sindaci in rivolta, si rischia il caos

Olbia, emergenza rifiuti: Sindaci in rivolta, si rischia il caos
Olbia, emergenza rifiuti: Sindaci in rivolta, si rischia il caos
Angela Galiberti

Pubblicato il 08 June 2018 alle 13:36

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Olbia, 08 giugno 218 - Cosa succede se un ente sovraordinato, come una Regione, dimezza la soglia di conferimento dell'umido di una discarica consortile e dà forfait a un'importante riunione con gli enti locali? Succede che da una parte i sindaci eletti promettono rivolta dichiarando lo stato di emergenza, dall'altra si rischia si avere le strade invase da odorosi sacchetti di umido.

Questo è, in breve, quanto sta accadendo in queste ore in Gallura dopo che la Regione Sardegna ha dimezzato da 417 tonnellate a 240 tonnellate la capacità di trattamento del rifiuto organico trattato dalla discarica consortile del Cipnes che non serve solo Olbia, ma anche altri Comuni.

Dal punto di vista pratico, una volta che la discarica di Spiritu Santu raggiunge le sue 240 tonnellate settimanali, i Comuni devono portare il loro umido altrove. In prima battuta a Tempio, dove però l'impianto non è in grado di assorbire i rifiuti generati dai tanti Comuni che si servono della discarica Cipnes. In seconda battuta, invece, devono portare tutto a Villacidro: vale a dire a 229 chilometri di distanza da Olbia, con un evidente aggravio dei costi per le tasche dei cittadini.

Due sono le cose sconcertanti di questa situazione: da una parte una Regione che dimezza la quantità di umido conferibile in discarica all'avvio della stagione turistica, cioè nel momento in cui la produzione di rifiuti solidi urbani ha il suo consueto picco annuale; dall'altra il forfait inspiegabile alla riunione con i Sindaci coinvolti.

Ieri, i primi cittadini dei Comuni che conferiscono a Spiritu Santu si sono riuniti a Olbia all'interno della vecchia aula consiliare della Provincia di Olbia-Tempio per fare il punto della situazione: i Sindaci si sono detti pronti a dichiarare lo stato di emergenza.

"Olbia, insieme agli altri Comuni della Gallura interessati, fa fronte comune e chiede alla Regione che sia immediatamente rinnovata l’autorizzazione al Cipnes per poter tornare a trattare una quantità di rifiuti organici pari a 417 tonnellate a settimana - ha detto Settimo Nizzi, sindaco di Olbia -. Questa è l'unica strada percorribile al momento per fronteggiare la stagione estiva alle porte e l'aumento delle necessità collettive in materia di rifiuti.Le buone pratiche dei nostri concittadini, che hanno portato la raccolta differenziata oltre il 70%, non possono vanificarsi per un mero cavillo burocratico: per questo chiediamo con forza alla Regione che risolva tempestivamente la questione".

Se la capacità di conferimento non tornerà ai livelli originari, si rischia concretamente di avere le strade invase dai sacchetti di umido con tutti i problemi igienico-sanitari e di immagine che si possono immaginare.