Olbia - Ha 30 anni, un temperamento sicuro ed è di Calangianus: si chiama
Elisa Amadori ed è uno dei nuovi membri del direttivo nazionale dell
'Avis Giovani. Un traguardo meritato per la giovane donna che nella vita fa l'educatrice e si occupa di disabili e persone in difficoltà. Ieri sera, Elisa Amadori è stata festeggiata ad Olbia dal direttivo dell'Avis provinciale e olbiese con Zelindo Pucci, Giò Martino Loddo, Agostino Chiafitella e Alberto Ferrigno in prima fila.
L'Avis, uno stile di vita. "Essere avisino ti entra dentro, è un orgoglio - ha raccontato Elisa Amadori, emozionata e orgogliosa nel suo nuovo ruolo di rappresentante nazionale - quando ne fai parte, non puoi fare a meno di coinvolgere chi ti sta vicino". Il ruolo di Elisa Amadori è importante: lei è una di quelle persone dinamiche e piene di vita che cerca di costruire con le sue azioni, ogni giorno, la cultura della donazione. "Vogliamo che la donazione, come cultura, sia sempre più presente - ha detto il rappresentante del direttivo -
dobbiamo creare questa cultura a partire dai ragazzi. La donazione non è solo la donazione del sangue, che è importante ovviamente. La donazione è quella dei sorrisi, dei gesti, della solidarietà". La storia di Elisa è simile a tante altre. "Sono diventata avisina perchè 10 anni fa un mio amico mi ha chiesto di donare il sangue per suo padre - ha raccontato la giovane donna - da allora non ho più smesso".
Avis Olbia, sempre più giovani partecipano. Chiaramente, l'obiettivo dell'Avis gallurese è quello di garantire l'autosufficienza perpetua al territorio, ma per far questo bisogna che ci siano sempre più donatori. L'Avis ha realizzato e sta portando avanti delle campagne informative nelle scuole. Campagne che invitano i ragazzi a donare e per ogni donazione vi è un vantaggio: gadget simpatici, ma anche crediti scolastici per chi affronta la maturità. Questo è un sistema che funziona e se funziona è grazie a persone motivate come Elisa Amadori. Ne sanno qualcosa
Claudia Bazzu e Noemi Mingirulli, entrambe di 19 anni, che sono diventate avisine proprio grazie a Elisa Amadori. "E' stata Elisa ad avvicinarmi all'Avis - ha detto Noemi - ho preso il credito formativo e ho donato. Oggi sono un donatore fisso". Stessa storia per la riccioluta Claudia Bazzu. "Mi sono avvicinata all'Avis grazie agli incontri fatti a scuola - ha raccontato Claudia - quella volta però non ero ancora maggiorenne. Ho aspettato il mio compleanno, ho compiuto 18 anni e sono andata a donare il sangue dopo 3 giorni. Da allora sono avisina".
(in copertina: da sinistra: Kelia Decandia (resp. Avis giovani Olbia), Elisa Amadori, Noemi Mingirulli, Claudia Bazzu)