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Pubblicato il 17 February 2020 alle 20:40
Olbia, 17 febbraio 2020 - Ha solo di 17 anni e la grinta di una fiera leonessa: si chiama Cristina Carta e da 1900 km di distanza ha deciso di metterci letteralmente la faccia e dare vita una protesta in favore dei dipendenti Air Italy.
Sua madre è una di quei dipendenti in odore di licenziamento in seguito alla liquidazione della società decisa la settimana scorsa durante una riunione di circa mezz'ora.
Non è la prima volta che la giovane studentessa, che si trova in Irlanda per un exchange student, sente parlare di crisi e licenziamenti: quasi tutta la sua giovane vita è stata costellata da questa parola e da queste paure.
"La situazione non la viviamo più così tragicamente - spiega la studentessa -, ormai è da quando avevo 8 anni (ora ne ho 17, ben 9 anni) che combattiamo e protestiamo per queste decisioni prese senza cuore".
Il dolore della ragazza è quello della madre, dipendente Air Italy.
"Mia mamma, un anno e quattro mesi fa, lavorava nella sala operativa che poi è stata spostata a Malpensa, nonostante lavorassero in maniera molto efficiente pure a Olbia. Si parlava quindi di 51 trasferimenti, adesso a distanza di poco più di un anno si parla di licenziare tutti", spiega la giovane.
La sua protesta consiste letteralmente le metterci la faccia: un selfie, il suo volto fiero e sorridente, un cartello.
Nel cartello, un messaggio: "Ridate il lavoro alla mia mamma! Give the job back to my mom" e poi una serie di hashtag, ovvero #salviamoairitaly - #saveairitaly e @salviamoairitaly.
"Attualmente sono un’exchange student in Irlanda, quindi sostengo la causa a 1900km di distanza", spiega Cristina Carta.
Non si sa come andrà a finire la vertenza, ma una cosa è certa: dipendenti e famiglie lotteranno con tutta la forza che hanno.
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