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Olbia e Tempio unite: parte la 'guerra santa' contro la Regione

Olbia e Tempio unite: parte la 'guerra santa' contro la Regione
Olbia e Tempio unite: parte la 'guerra santa' contro la Regione
Angela Galiberti

Pubblicato il 09 February 2017 alle 12:13

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Olbia, 09 Febbraio 2017 - Olbia e Tempio finalmente unite: politicamente e strutturalmente. Sembra quasi un ossimoro, e invece è ciò che hanno comunicato Settimo Nizzi e Andrea Biancareddu durante una conferenza stampa. Riparte, a partire dai due ex capoluoghi della ex Provincia gallurese, la vertenza Gallura. Scopo della collaborazione tra le due 'amiche-nemiche' è ottenere dalla Regione Sardegna tutto ciò che è sempre stato negato al territorio, puntando su alcune precise priorità. Viene archiviata, in sostanza, la centenaria rivalità tra Olbia e Tempio, tra Alta e Bassa Gallura, tra costa e interno. "Questa è una giornata importante. Siamo qua non tanto per dare un'immagine di facciata, ma per avere davvero il territorio gallurese unito. Non è stato facile - ha detto il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi -. Siamo fortemente convinti che la battaglia unitaria del territorio parta dal collegamento tra le varie comunità. La priorità è la strada Olbia-Tempio. Mettere in contatto le comunità permette il dialogo, il confronto e l'unità.Viabilità, Turismo, Trasporti: parliamo sempre di allungamento della stagione ma non facciamo niente per far sopravvivere le nostre comunità che hanno tanto da offrire". "Questo non è un incontro istituzionale di cortesia. Questa è una fase operativa. L'egoismo sano ci ha portato a fare tutto questo perché vogliamo bene alla nostra comunità - ha aggiunto Andrea Biancareddu, sindaco di Tempio Pausania -. Se chiediamole cose assieme, le otteniamo. Se le chiediamo separati, Cagliari non ci darà nulla. Non possiamo considerare la Gallura una scacchiera, la Gallura è unica come uniche sono le infrastrutture. Dobbiamo rivendicare le cose non ci hanno mai dato. Non abbiamo mai avuto l'Urologia, l'Oculistica, la Neurochirurgia. Il Mater Olbia è una ricchezza per Olbia, la Sardegna e tutta Italia. Dobbiamo essere contenti che ci sia una struttura che copra le lacune che ancora oggi abbiamo. Sulla Provincia, perché non chiediamo tutti insieme di riaprirla? È a costo zero. Noi andiamo anche gratis. È da 4 anni che non c'è una strada asfaltata. La riforma Erriu ha creato territori di serie A, la zona di Cagliari, e serie B, tutto il resto della Sardegna. Le figure giuridiche create Non Hanno nulla se non un'etichetta. Cagliari non aveva bisogno di un'ulteriore spinta". Altro problema affrontato dai due sindaci è la scarsa rappresentanza politica nelle istituzioni. "I galluresi devono votare chi vogliono, ma vadano a votare. Con queste leggi truffa, senza ricorsi al Tar, avremmo avuto solo 2 consiglieri regionali per tutta legislatura", ha sottolineato Nizzi. E poi ancora, il sistema idrico integrato: "Non possiamo non avere l'acqua buona. Perché non devono essere fatte le infrastrutture adatte e necessarie? Noi viviamo di turismo", ha continuato Nizzi. Non manca un accenno all'Autorità portuale per la quale la rivendicazione è sempre la stessa: avere la sede a Olbia. I due sindaci si sono detti stanchi di non ricevere nulla. L'appello di Nizzi e Biancareddu è per l'unità del territorio: da oggi i due si fanno parte attiva per organizzare una riunione con tutti i rappresentanti istituzionali. "In Alta Gallura stiamo già lavorando uniti, ma mancava il contatto con Olbia - ha rimarcato il sindaco di Tempio -. Noi pensiamo di aver ragione e vogliamo lavorare insieme. Da oggi si inizia a lavorare. È anche una sfida: creare una Città Stato in Gallura dove la vittoria di uno è la vittoria di tutti". Sulla spinosa questione del Tribunale, Nizzi ha risposto così: "Dobbiamo lavorare per le cose che ci uniscono, quindi prima di tutto facciamo la strada. Non siamo qua per portare niente, siamo qua per rafforzare ciò che abbiamo. Se un domani un Governo dovesse decidere di chiudere Tempio per aprire a Sassari, io farei le barricate. Il Governo può comunque fare ciò vuole, l'importante è che non tolgano ciò che abbiamo. Dobbiamo pensare alla qualità del servizio".