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Olbia, Spiritu Santu: cosa sono i fanghi campani al centro dei controlli

Olbia, Spiritu Santu: cosa sono i fanghi campani al centro dei controlli
Olbia, Spiritu Santu: cosa sono i fanghi campani al centro dei controlli
Angela Galiberti

Pubblicato il 29 November 2018 alle 16:17

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Olbia, 29 novembre 2018 - Questa mattina, i Carabinieri del Noe di Sassari si sono recati alla discarica consortile di Spiritu Santu: la visita sarebbe servita notificare un sequestro preventivo di una piccola area della discarica.

A quanto si apprende, tutto sarebbe partito il 19 settembre, giorno in cui i militari dell'Arma avrebbero compiuto la loro prima visita a Spiritu Santu in concomitanza dell'arrivo di un carico (il secondo) proveniente dalla Campania. In quella occasione sarebbero stati prelevati dei campioni e si presume che i risultati delle analisi siano alla base del provvedimento di oggi.

Ma cosa sono questi famosi "fanghi" di cui tutti parlano e che sarebbero al centro dei controlli del Noe di Sassari? Questi fanghi non sono altro che il prodotto finale della depurazione delle acque reflue che arrivano nei depuratori. Non si tratta, di per sé, di un rifiuto "pericoloso", tant'è che può essere smaltito in molti modi a patto che i valori di alcune sostanze (idrocarburi, metalli pesanti, etc.) non superino certi limiti.

I fanghi, dopo essere stati trattati (riduzione volume delle acque, digestione anaerobica, disidratazione, eventuale essiccamento) possono essere usati nella termovalorizzazione per recuperare energia, ma possono anche essere usati in agricoltura e nella realizzazione di compost o di altri materiali.

In Italia, i fanghi di depurazione vengono per lo più usati in agricoltura o vengono stoccati in discarica: solo una piccola parte finisce nell'inceneritore.

In questo momento, il nostro Paese vive una situazione paradossale a livello normativo proprio riguardo questi fanghi e la loro destinazione.

La materia non è armonizzata e il famoso decreto Genova, che aumenta il limite massimo degli idrocarburi da50 mg/kg a1.000 mg/kg per l'utilizzo nei campi, complica ulteriormente le cose. Secondo "Il Fatto Alimentare", testata giornalistica che si occupa di ambiente e sicurezza alimentare, per smaltire in discarica il limite è di 500 mg/kg, mentre un terreno industriale viene bonificato se le sostanze classificate come nocive superano i 100 mg/kg.

Per quanto riguarda Olbia, il Cipnes avrebbe firmato un contratto con una società di intermediazione laziale, mentre i fanghi dovrebbero provenire dalla Provincia di Caserta e in particolare da un impianto di depurazione pubblico. Rimaniamo in attesa della nota ufficiale del Consorzio industriale, la quale dovrebbe arrivare in tempi brevi.