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Cronaca

Olbia, Dina Coa: l'artigianato tra nuovi materiali e la crisi Covid

Olbia, Dina Coa: l'artigianato tra nuovi materiali e la crisi Covid
Olbia, Dina Coa: l'artigianato tra nuovi materiali e la crisi Covid
Laura Scarpellini

Pubblicato il 14 November 2020 alle 15:00

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Olbia, 14 novembre 2020 - Dina Coa,originaria di Guspini e olbiese di adozione, sfida la crisi economica aggravata dall'emergenza Covid con la sua creatività. Una necessità che diventa virtù in un mondo che corre sempre più veloce e che oggi deve affrontare anche l'emergenza Covid. La pandemia, infatti, ha fatto notevoli danni a questo settore che si regge soprattutto grazie alle sagre, alle feste popolari e alle fiere: tutte cose proibite dalle misure anti Coronavirus.

"Appena 13enne ho cominciato a muovere i primi passi nel mondo del lavoro nel pomeriggio due volte a settimana, e la mattina proseguendo gli studi. Per tanti anni ho proseguito con lo stesso tipo di lavoro, fino a quando una decina di anni fa quando ho deciso di fare esperienza anche in altri settori lavorativi. Ora il mio lavoro attuale è quello di essere una creativa a tempo pieno. In realtà il mio desiderio di creare è arrivato per caso, mentre sfogliavo una rivista. Ho notato un cestino realizzato in pasta di mais, che ha suscitato la mia curiosità. E così ho iniziato a documentarmi su questo materiale, e sulle sue tecniche di lavorazione", racconta Dina Coa.

Come ogni creativa che si rispetti, l'artista-artigiana cerca di dare un imprinting personale agli oggetti da lei creati partendo intanto dai materiali, come per esempio la resina. "Ogni creazione è un po' come un figlio, nasce, cresce e si trasforma tra le mani di chi lo lavora".

Conciliare l'estro creativo con famiglia per una donna non è affatto facile, tanto che Dina Coa ha rinunciato ad uno stipendio sicuro per di potersi dedicare al suo artigianato, ma ora c'è una difficoltà in più da considerare: il Sars-Cov-2.

L'emergenza Covid ha segnato la professione di Dina Coa: "A livello lavorativo mi ha messo davvero in ginocchio. Non essendoci più la possibilità di partecipare a sagre e feste le possibilità di incasso si sono ridotte al lumicino. Spero finisca presto, per poter tornare presto alla normalità su tutti i fronti. Mi auguro anche che si possa tornare presto alla normalità, con lavoro e salute al primo posto".

L'artigianato sta vivendo un momento di grande crisi, ma anche di grande riscoperta nonostante le difficoltà del settore specialmente da parte dei giovani che hanno l'esigenza di creare un lavoro tutto loro, vista la difficoltà di reperirne sul territorio: "Il consiglio che posso dare è di provarci, ma senza dissanguarsi nell'acquisto di materiale, pochi attrezzi di base, un cutter, qualche spatola, pennelli, colla, due pinze, il tutto in base a cosa volete fare, ma soprattutto voglia di mettersi in gioco e di dare sfogo alla propria creatività e fantasia".

Dina Coa si definisce simpaticamente una"casinista" nata, anche se riconosce di essere riuscita ad affrontare sempre le difficoltà che si sono presentate sia in ambito artigianale che in generale. Il suo lavoro le rimanda grande soddisfazione a compensare il grade sacrificio e la dedizione che vengono spese quotidianamente.

I materiali che utilizza, benché moderni, non le fanno dimenticare le sue radici e infatti nel suo stile si ritrova la tradizione sarda e il "nuragico".

Al momento Dina Coa porta avanti solo piccole idee in fase da sviluppare, ma il suo buonumore non le consente di certo di abbattersi.

Come tutte le donne creative Dina Coa ha un sogno: "Mi piacerebbe avere un grande laboratorio dove poter realizzare tutte le cose che vorrei, dalla bigiotteria in resina alla ceramica, dalla pasta modellabile ai quadri con la sabbia, il riciclo creativo, l'intaglio, il macramè, i cesti e qualsiasi cosa abbia a che fare con la creatività". C'è da giurarci che con la sua grinta e il suo talento riuscirà presto a coronare questo sono tanto inseguito