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Cronaca

Olbia, decreto continuità: decide il Governo o decide la Sardegna?

Olbia, decreto continuità: decide il Governo o decide la Sardegna?
Olbia, decreto continuità: decide il Governo o decide la Sardegna?
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 May 2019 alle 16:48

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Olbia, 22 maggio 2019 - Chi deve ritirare il decreto sulla continuità territoriale? Chi deve chiederlo? Chi decide cosa?

Sembra un balletto, ma è la realtà: quella della continuità territoriale della vicenda Air Italy, Alitalia e Olbia.

Mentre il Movimento 5 Stelle, attraverso una nota stampa del deputato olbiese Nardo Marino, continua a dire che deve essere il presidente della Regione Christian Solinas a chiedere il ritiro del decreto, la Cgil Gallura - pubblicando un documento, ovvero un estratto della Gazzetta Ufficiale - sostiene che il potere sia in mano al Mininistro dei Trasporti, ovvero il pentastellato Toninelli.

Cosa dice il documento?

Essendo un documento della Gazzetta ufficiale ed essendo un decreto, questo riporta tutti i passaggi burocratici che hanno portato alla decisione in oggetto: vale a dire la " Modifica del decreto 8 agosto 2018, recante: «Imposizione di oneri di servizio pubblico sulle rotte Alghero - RomaFiumicino e viceversa, Alghero - Milano Linate e viceversa,Cagliari - Roma Fiumicino e viceversa, Cagliari - MilanoLinate e viceversa, Olbia - Roma Fiumicino e viceversa, Olbia - Milano Linate e viceversa.»".

Il documento ha diversi passaggi fondamentali: il primo è quello in cui si cita l'articolo di legge (art. 36 della legge 144 del 15/05/99) che assegna al Ministero dei Trasporti "la competenza di imporre con proprio decreto oneri di servizio pubblico sui servizi aerei di linea effettuati tra gli scali aeroportuali della Sardegna ed i principali aeroporti nazionali".

Il secondo passaggio fondamentale è subito dopo e riguarda il ruolo della Regione Sardegna sancito dall'art 1 (commi 837 e 840) della legge 296 del 27/12/2006 che sancisce "ilpassaggio delle funzioni in materia di continuità territoriale alla Regione autonoma della Sardegna e l’assunzione, a partire dal 2010, dei relativi oneri finanziari a caricodella medesima regione".

Il terzo passaggio fondamentale è poco più avanti e si riferisce a una nota protocollata dalla Regione Sardegna lo scorso aprile. Si tratta della nota 0002434 con la quale "il Presidente della Regione Sardegna ha chiestola prosecuzione del regime di imposizione previsto daldecreto ministeriale n. 61/2013 limitatamente alle rotteAlghero-Milano Linate e viceversa, Cagliari-Roma Fiumicino e viceversa, Cagliari-Milano Linate e viceversa, e che il decreto ministeriale n. 367/2018 produca i suoieffetti limitatamente alle rotte Olbia-Roma Fiumicinoe viceversa, Olbia-Milano Linate e viceversa, accettate dal vettore Air Italy senza diritti di esclusiva e senza compensazione".

Quindi, ricapitolando: è il Ministero che ha il potere di emanare o ritirare un decreto, mentre la Sardegna ha tutte le altre funzioni (mette a bando le rotte, paga gli oneri di compensazione, interloquisce e così via).

La "richiesta" da parte della RAS c'è effettivamente stata: ci sarebbe da capire se questa richiesta è realmente necessaria affinché il Ministero dei Trasporti possa esercitare il suo potere, ovvero ritirare/emanare decreti alla luce del doppio regime che potrebbe penalizzare un intero territorio rispetto ad altri dove il decreto è già stato ritirato.

A conti fatti e comunque la si pensi, siamo di fronte a un pasticcio burocratico-economico-politico epocale. Pasticcio che, inevitabilmente, deve essere sbrogliato dalla politica con una decisione: (far?) ritirare o no il decreto.